La Turchia arresta una donna che ha criticato il blocco di Instagram / L’accusa è di “incitamento all’odio”.
Donna arrestata in Turchia (immagine generica), FOTO: SOPA Images / Sipa Press / Profimedia
Lunedì un tribunale turco ha ordinato l’arresto di una donna che ha criticato il blocco di Instagram da parte delle autorità del Paese. La donna è accusata di incitamento all’odio e di aver insultato il presidente Recep Erdogan, riporta Reuters, citando i media locali.
Le autorità turche hanno avuto accesso a Instagram senza inizialmente fornire alcuna motivazione. In seguito hanno accusato la piattaforma di social media di proprietà di Meta, la società di Mark Zuckerberg che possiede anche Facebook e WhatsApp, di non rispettare “leggi e regole” in Turchia.
Un’altra accusa è stata quella che Instagram non tenga conto della “sensibilità pubblica” nel Paese a prevalenza musulmana.
Sabato la Turchia ha ripristinato l’accesso a Instagram e le autorità hanno dichiarato che Meta ha accettato di collaborare con loro per migliorare i problemi segnalati.
La donna arrestata lunedì ha criticato il blocco dell’accesso alla piattaforma la scorsa settimana. Stava passando per strada quando le è stato chiesto cosa ne pensasse del provvedimento per un video che è stato poi caricato su un canale YouTube. Non è stata l’unica persona intervistata per il video, ma ha dichiarato:
“Questo è totalmente sbagliato. Il presidente non può vietare Instagram a suo piacimento”.
Ha anche criticato il presidente Recep Erdogan e coloro che hanno sostenuto il blocco della piattaforma.
Perché la Turchia dovrebbe bloccare l’accesso a Instagram
Il mandato di arresto a suo nome è stato emesso da un tribunale della città di Smirne, e arriva dopo che la settimana scorsa il capo di RTUK, l’ente radiotelevisivo turco, ha criticato le interviste fatte per strada da caricare sulle piattaforme di social media.
Secondo lui, esse “manipolano l’opinione pubblica”.
Le autorità turche hanno bloccato l’accesso a Instagram dopo che un alto funzionario di Ankara ha accusato la piattaforma di social media di aver bloccato i post di condoglianze per l’ex leader di Hamas alla fine del mese scorso.
