Con il Bilancio bloccato, il governo stanzia 60 milioni di R$ per la COP30 – 24/01/2025 – Panel
Il ritardo nella votazione sul Bilancio 2025 ha costretto il governo a impegnare quest’anno solo 60 milioni di R$ del miliardo di R$ previsto per il progetto COP30la 30a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà a novembre a Belém (PA).
Nel progetto LOA (Legge di bilancio annuale) del 2025, il governo ha inviato una previsione di quasi 1,016 miliardi di R$ per l’organizzazione e lo svolgimento della COP30. Questo importo è concentrato nella Presidenza della Repubblica, alla quale sono stati stanziati 903,9 milioni di R$ del totale; le cifre potrebbero ancora cambiare durante i negoziati sul Bilancio.
L’aspettativa era che il governo votasse sulla LOA alla fine dello scorso anno, in modo da poter utilizzare il Bilancio 2025 senza alcuna restrizione. Tuttavia, dopo il crisi degli emendamenti causato dalle decisioni del ministro Flavio Dino (STF) e con la necessità di approvare il pacchetto di spesa del ministro Fernando Haddad (Fattoria), il la votazione era per quest’anno.
Di conseguenza, è entrata in vigore la dodicesima regola, emanata ogni mese e calcolata sul costo totale delle spese discrezionali dell’agenzia. Di conseguenza, la Presidenza ha impegnato 60 milioni di R$ per l’azione COP30.
Alla domanda se ci sia il rischio di tenere la conferenza a causa del ritardo nel bilancio, la Camera Civile ha riferito che la spesa discrezionale della Presidenza della Repubblica nell’OLP 2025 ammonta a 2,6 miliardi di R$.
“Sotto il governo del XII, la Presidenza potrebbe eseguire 216 milioni di R$ ogni mese, garantendo 432 milioni di R$ fino a febbraio”, afferma.
“Non vediamo quindi alcun rischio per l’esecuzione scaglionata delle spese dell’evento, né per lo svolgimento della COP, poiché i dodicesimi rispettano il calendario previsto, anche se ritardi nell’approvazione dell’OLP oltre febbraio sono ragionevolmente improbabili.”
Al Congresso l’aspettativa è che la discussione sull’OLP venga ripresa solo dopo le elezioni per il Consiglio di amministrazione di Camera e Senato, previste per il 1° febbraio.
Il relatore, senatore Angelo Coronel (PSD-BA), deve incontrare i nuovi presidenti per adeguare sia le priorità di investimento del governo sia per adeguare il progetto alle regole sugli emendamenti definite da Dino, per evitare che la Finanziaria venga approvata e, successivamente, c’è una decisione che potrebbe compromettere le risorse.
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