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Il Girona cade contro il Milan e dice addio all’Europa | Calcio | Sport


Impossibile scrollarsi di dosso il soprannome Cenerentolasuperato dalla Champions League e dalle squadre con pedigree, forse non tanto nel calcio ma nei risultati, il Girona è caduto anche contro il Milan a San Siro per mancanza di governo e di rifiniture poco tempestive, anche per la scomoda presenza di Rafael Leão dall’altra parte della rete. Un colpo che lascia definitivamente fuori dall’Europa e che rilancia la squadra italiana, che ha già messo lo zampino nel montepremi i primi 8, il passaggio diretto agli ottavi di finale. Una partecipazione molto solida che stride con il suo periodo in Serie A, intrappolato in mezzo alla classifica, al punto che Paulo Fonseca è stato retrocesso dalla panchina da Sergio Conseição.

1

Mike Maignan, Matteo Gabbia, Theo Hernández, Emerson Royal (Davide Calabria, min. 3), Strahinja Pavlovic, Ismaël Bennacer (Christian Pulisic, min. 74), Rafael Leão, Yunus Musah, Tijjani Reijnders (Filippo Terracciano, min. 74) , Youssouf Fofana e Álvaro Morata (Tammy Abraham, 63 minuti).

0

Paulo Gazzaniga, David López, Ladislav Krejcí, Alejandro Francés, Daley Blind, Janl Herrera (Portu, min. 76), Donny van de Beek (Yáser Asprilla, min. 71), Viktor Tsyhankov (Iván Martín, min. 71), Bryan Gil (Arnaut Danjuma, min. 71), Oriol Romeu y Abel Ruiz (Christian Stuani, min. 71)

Obiettivi
1-0 minuti 36: Rafael Leão

Arbitro Tobias Stieler

cartellini gialli

Davide Calabria (min. 40), Bryan Gil Salvatierra (min. 58), Theo Hernández (min. 79), Iván Martín (min. 81)

Anche se il duello è iniziato in modo storto per la squadra rossonero Tra l’infortunio prematuro di Emerson e un tiro di Yangel Herrera che solletica il palo dopo un calcio d’angolo, i ruoli si definiscono presto. Sebbene entrambe le squadre abbiano voluto esprimersi con la palla tra i piedi, restie a colpire la palla alla radice, entusiaste però nelle associazioni orizzontali all’inizio e verticali alla fine, la differenza è stata che mentre il Girona si è bloccato Nelle zone calde, il Milan aveva Leão, il miglior decespugliatore possibile.

L’esterno portoghese è un peperoncino con la palla legata, un turbine che ama traboccare per i corridoi interni ed esterni, un ballerino di tip tap con la palla negli stivali, la vita di plastilina e le gambe come razzi. In uno di questi ha causato un fallo che Reijnders ha quasi mancato. Qualcosa di simile a quanto accaduto più tardi con Leão cannoniere e con il portiere del Girona, ancora una volta, protagonista. Punti deboli della squadra di Míchel, che non ha avuto la meglio, sterile nella sua idea di prendere palla da dietro; rigori che Musah e Morata non hanno saputo punire, e nemmeno Theo Hernández che è finito morso e ha colpito la traversa dopo un’altra corsa mozzafiato di Leão. Anche se non come quello di Musah, tiro galoppante da fuori area che solo il palo ha osato respingere. Era questione di tempo prima che il gol cadesse, non importa quanto il Girona provasse a reagire al contropiede, attacchi brevi di molti metri e pochi tocchi, mal definiti da Van de Beek, Tsygankov e Herrera (o fermati da Maignan). Così Leão, che altro, si è inventato un paio di tagli in area e uno smash per battere Gazzaniga, per mettere i puntini sulle i.

Il Girona ha aumentato la pressione nella metà campo avversaria nella ripresa, impegnandosi in attacco e rischiando in difesa, spazi per i passaggi di Reijnders e Bennacer, per le corse di Leão. Un botta e risposta che ha esaltato il Girona perché ha accumulato più palloni e affrontato il rivale, anche se ancora una volta gli è mancato un tiro. E quando ce l’ha avuta, un clamoroso tiro di piede di Bryan Gil che ha vaccinato il Milan, il VAR gli ha negato la major. Ancora una volta sfortuna in Europa, anche se alla fine definitiva perché la squadra non si risollevava più, sottomessa da una rivale che guadagnava volo e velocità con i cambi, a suo agio in difesa da buon italiano, felice delle contropiede.

A Míchel è servito a poco cambiare tutti i pezzi offensivi, con il Girona già indebolito e l’addio europeo accettato. Dal Parigi al Milan, il Girona si è mosso tra l’ombra e il pozzo in questa Champions League, un passo aritmico anche contro PSV, Feyenoord e Liverpool, un’esperienza di vita, in ogni caso, tanto educativa quanto confortante per quanto ben fatto stagione precedente. Ma senza vittorie né gol fuori casa, il Girona, sgranata questa volta contro il rossoneridice addio presto alla concorrenza. Arrivederci.



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Luca

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Salve, mi chiamo Luca e sono l'autore di questo sito con utili consigli di cucina. Sono sempre stato affascinato dalla cucina e dagli esperimenti culinari. Grazie a molti anni di pratica e all'apprendimento di diverse tecniche culinarie, ho acquisito molta esperienza nel cucinare diversi piatti.