Anche se importante, un cessate il fuoco non risolve tutto, dice l’esperto alla CNN
Il gabinetto di sicurezza del governo israeliano voterà questo venerdì (17) il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi in accordo con Hamas. La notizia dà speranza alle famiglie degli ostaggi e alla comunità internazionale, che segue con apprensione gli avvenimenti nella Striscia di Gaza.
Leandro Consentino, politologo e docente all’Insper, analizza in un’intervista Prima serata della CNN giovedì (16) che l’accordo non rappresenta una soluzione definitiva ai conflitti in Medio Oriente, ma rappresenta un progresso significativo.
“Questo cessate il fuoco non è la ‘proiettile d’argento’ che risolverà tutti i problemi in Medio Oriente, è ben lungi dall’essere tale”, dice l’esperto.
Complessità della situazione
Consentino sottolinea l’importanza di comprendere la complessità della situazione per adeguare le aspettative. Hamas, secondo lui, non agisce in modo isolato, contando sull’appoggio di altre organizzazioni terroristiche e di paesi come l’Iran. D’altro canto, Israele mantiene una posizione difensiva, con il sostegno sempre più evidente degli Stati Uniti.
Il politologo sottolinea che il Medio Oriente resta una “polveriera” e che una soluzione completa dei conflitti non sarà raggiunta in tempi brevi.
Tuttavia, sottolinea che ogni passo è importante: “È capire che si tratta di un passo importante e che un passo alla volta possiamo contribuire a risolvere parte dei problemi dei cittadini del Medio Oriente”.
La possibile liberazione degli ostaggi, anche se parziale, è vista come un risultato significativo in questo contesto. Consentino conclude che, nonostante la situazione triste e complessa, i progressi graduali possono contribuire a migliorare le condizioni di vita dei cittadini colpiti dal conflitto nella regione.