La Commissione indaga su un secondo pasto in cui furono serviti pringá montaditos, possibile fonte di avvelenamento a Córdoba | Società
La Junta de Andalucía ha rilevato un secondo pasto avvenuto nello stesso stabilimento di Cordoba considerato all’origine di un avvelenamento in cui sono rimaste colpite almeno 44 persone. Lo ha confermato questa mattina la responsabile del Servizio Sanitario Pubblico di Córdoba, María Cruz Gallego, la quale ha precisato che le indagini indicano che il cibo comune che tutti loro hanno consumato è un montadito de pringá. Tra i due eventi, un compleanno dal quale sono usciti i colpiti, e una cena che si è tenuta quella stessa sera, sono state 72 le persone che hanno frequentato il locale, come indicato dal tecnico.
I due pasti hanno avuto luogo il 4 gennaio, ma le denunce sono arrivate alla delegazione della Sanità lunedì 13, dieci giorni dopo, secondo il Consiglio. Uno o due giorni dopo, il delegato non lo ha specificato chiaramente, sono stati prelevati i campioni di questo prodotto. Si tratta di una pringá preparata sul posto, che ha l’obbligo di conservare campioni del cibo quando si svolgono eventi che coinvolgono più di 30 persone.
I campioni, che vengono analizzati nei laboratori dell’Agenzia catalana per la sicurezza alimentare, sono stati prelevati dalla pringá congelata, secondo i protocolli di conservazione stabiliti, come indicato dal capo del servizio.
Gli agenti sospetti oggetto di analisi sono due: Escherichia Coli e Clostridium perfrigens. Il primo è un batterio che vive nei prodotti a base di carne cruda macinata, nel latte o nelle verdure contaminati da materiale fecale e che può causare crampi allo stomaco, diarrea e vomito. L’altro si deposita negli alimenti attraverso la contaminazione del suolo o delle feci e può causare infezioni gastrointestinali acute.
Gallego ha confermato che c’è una persona deceduta, una donna di 67 anni, che ha partecipato alla festa di compleanno, ma non è stato ancora possibile dimostrare che la sua morte sia direttamente collegata ad un’intossicazione alimentare. Dei 44 colpiti, solo uno è stato curato d’urgenza. Gli altri, secondo il responsabile del servizio, hanno presentato dolori addominali e diarrea.
Lo stabilimento dove è avvenuto l’avvelenamento, che non ha risposto alle chiamate di questo giornale, non è stato chiuso perché “ha rispettato tutta la gestione”, ha precisato Gallego, anche se sono indagati gli addetti alla preparazione del cibo. una tipica pasta andalusa, realizzata con ingredienti tradizionali in umido.
L’associazione dei consumatori FACUA Córdoba ha chiesto ieri al Dipartimento di Salute e Consumo di fornire tutti i dettagli che possano chiarire l’avvelenamento.