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L’AGU chiede alla Polizia Federale di indagare sulle notizie false su Pix



Mercoledì (15) la Procura Generale (AGU) ha chiesto alla Polizia Federale di indagare sulla “produzione e diffusione di informazioni false sulle reti sociali relative all’utilizzo di Pix”. La richiesta arriva dopo che il governo ha revocato l’atto normativo sulle entrate federali per espandere la supervisione dei pagamenti istantanei.

In precedenza, il procuratore generale dell’Unione, Jorge Messias, aveva affermato che l’inchiesta era necessaria per identificare gli autori di una “narrativa” contro l'”economia popolare”, che ha fatto cadere le persone nelle truffe.

All’interno del governo Lula si ritiene che si siano diffuse notizie false sulla legge normativa sulle entrate federali. Le nuove regole hanno ampliato il monitoraggio dei trasferimenti Pix sopra i 5.000 R$ al mese per le persone fisiche e i 15.000 R$ per le persone giuridiche.

Dopo le ripercussioni negative, l’Amministrazione finanziaria ha chiarito che la nuova norma non comporta un aumento della tassazione, tuttavia il governo ha annunciato questo pomeriggio l’abrogazione dell’atto normativo.

“È necessario identificare tutti gli attori sui social network che hanno generato questo disordine informativo, che hanno creato questa narrativa e che hanno fatto cadere le persone in buona fede, i commercianti, i cittadini in generale, nelle truffe contro l’economia popolare”, ha affermato Messias.

In un comunicato, l’AGU ha affermato di aver inviato una lettera al direttore generale del PF, Andrei Rodrigues, chiedendo misure contro crimini come “l’invio di fatture e addebiti aggiuntivi da parte di truffatori”.

Inoltre, ha chiesto che venga indagata “la materialità e la paternità dei fatti evidenziati”, soprattutto per individuare la “creazione di siti web e profili falsi sui social network che fingono di essere istituzioni governative o finanziarie”.

L’AGU ha inoltre chiesto al Segretariato nazionale per la protezione dei consumatori (Senacon), collegato al Ministero della Giustizia, di indagare sulle “pratiche abusive nei rapporti con i consumatori che hanno portato all’applicazione di truffe”.

La denuncia è stata fatta sulla base di una nota tecnica presentata dal Segretariato per le comunicazioni sociali della Presidenza (Secom), sottolineando che “la frode che sfrutta il nome e i simboli dell’Agenzia delle entrate federale per inviare false notifiche” sui social network “genera panico, insicurezza e portare a pratiche quali addebiti indebiti e rifiuto di pagamenti elettronici”.

“AGU cita anche, nella lettera, una nota diffusa ieri dalla Federazione brasiliana delle banche (Febraban) in cui nega che le nuove regole delle entrate federali abbiano comportato modifiche alle regole Pix, oltre ai dati della Banca Centrale sull’impatto delle fake news sui il calo del numero di transazioni per Pix”, precisa l’agenzia.



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Luca

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