Il presidente eletto indonesiano Prabowo Subianto vuole rafforzare le relazioni di amicizia con la Russia
Subianto spera di rafforzare la cooperazione nei settori della difesa, dell’energia e dell’istruzione.
Il presidente eletto indonesiano Prabowo Subianto ha dichiarato, dopo l’incontro di mercoledì con il presidente russo Vladimir Putin al Cremlino, che la sua futura amministrazione manterrà le relazioni con la “grande amica” Russia. Lo riferisce la TASR in base a un rapporto della Reuters.
Subianto, che attualmente è ministro della Difesa, entrerà in carica a ottobre, sostituendo il presidente Joko Widodo. In una dichiarazione, ha descritto la Russia come un grande amico. “Vorrei continuare a mantenere e rafforzare questo rapporto. Ricordiamo dalla nostra storia che la Russia ci ha sempre aiutato in molti aspetti quando ci siamo trovati in difficoltà”, ha detto Subianto.
Il presidente eletto ha anche espresso l’intenzione di continuare la partnership in materia di difesa e di energia nucleare e di inviare studenti indonesiani a studiare medicina in Russia.
Ad aprile, Subianto ha visitato la Cina, dove ha incontrato il presidente Xi Jinping per riaffermare la “politica di amicizia” dei due Paesi. Nell’ambito della sua politica estera non allineata, il presidente eletto vuole stringere relazioni con qualsiasi Paese, sia esso la Cina o gli Stati Uniti.
Peskov: cresce il ruolo dell’Indonesia nella guerra in Ucraina
Secondo l’agenzia di stampa TASS, il presidente russo Putin ha dichiarato che la Russia è pronta ad “aumentare la fornitura di prodotti agricoli, implementare progetti di investimento in energia, trasporti e infrastrutture”.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che il ruolo dell’Indonesia nella guerra in Ucraina sta crescendo in modo significativo.
Al vertice sulla difesa dello scorso anno, noto come Dialogo di Shangri-La (SLD) a Singapore, Subianto ha proposto un piano per porre fine alla guerra in Ucraina. Il suo piano prevedeva un cessate il fuoco sulle “posizioni attuali” e zone demilitarizzate che sarebbero state sorvegliate da osservatori e forze di pace delle Nazioni Unite. Ha inoltre proposto di indire referendum nelle “aree contese”, che sarebbero stati organizzati dalle Nazioni Unite.