Il Giappone è “preoccupato” per le tensioni nel Mar Cinese Meridionale, afferma il ministro

Il Giappone è “seriamente preoccupato” per le recenti azioni che hanno aumentato le tensioni nel Mar Cinese Meridionale e si oppone fermamente a qualsiasi tentativo unilaterale di modificare lo status quo, ha detto mercoledì il ministro degli Esteri del paese.

La dichiarazione è stata fatta durante una visita di Takeshi Iwaya nelle Filippine. Il ministro ha inoltre affermato che il Giappone continuerà a fornire assistenza allo sviluppo e alla sicurezza a Manila e sostegno alla sua sicurezza marittima, e ha aggiunto che un meccanismo trilaterale che include anche gli Stati Uniti sarà rafforzato quando la nuova amministrazione di Donald Trump subentrerà a Washington.

La visita di Iwaya fa seguito a una chiamata virtuale tra il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba, il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. e il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden, in cui i tre leader hanno affermato il loro “accordo trilaterale” sull’approfondimento della cooperazione economica, di sicurezza e tecnologica di fronte alla crescente tensioni nella regione.

Il passaggio all’amministrazione del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump lascia Marcos come l’unico leader originale tra coloro che hanno istituito l’iniziativa trilaterale nel 2024.

Sotto Marcos, gli impegni di sicurezza tra Filippine e Giappone, due dei più stretti alleati asiatici degli Stati Uniti, si sono approfonditi in modo significativo poiché entrambe le nazioni affrontano le preoccupazioni marittime condivise riguardo alle azioni sempre più assertive della Cina nella regione.

“Il Giappone si oppone fermamente a qualsiasi tentativo di modificare unilateralmente lo status quo con la forza o di aumentare la tensione nella regione. Sollecitiamo fortemente l’allentamento delle tensioni”, ha detto Iwaya in una conferenza stampa, senza menzionare la Cina.

La Cina rivendica gran parte del Mar Cinese Meridionale, un canale per la maggior parte del commercio del Nord-Est asiatico con il resto del mondo. Anche Brunei, Malesia, Filippine, Taiwan e Vietnam rivendicano il corso d’acqua.

L’ambasciata cinese a Manila non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento sulle osservazioni di Iwaya.

Il Giappone, che nel 2023 ha annunciato il suo più grande rafforzamento militare dalla seconda guerra mondiale, allontanandosi dal pacifismo del dopoguerra, non ha alcuna pretesa sul trafficato corso d’acqua. Ma ha una disputa marittima separata con la Cina nel Mar Cinese Orientale, dove i vicini si sono scontrati ripetutamente.

L’anno scorso, il Giappone ha firmato uno storico patto militare con le Filippine, che consente loro di scambiarsi forze. Manila è diventata anche uno dei primi beneficiari dell’assistenza ufficiale alla sicurezza di Tokyo, un programma che mira a contribuire a rafforzare le capacità di deterrenza dei suoi paesi partner.

Le Filippine sono state coinvolte in controversie marittime con la Cina negli ultimi due anni, poiché i due paesi si scontrano regolarmente su aree contese nel Mar Cinese Meridionale che rientrano nella zona economica esclusiva di Manila.

Entrambi i paesi si sono accusati a vicenda di invasione, mentre le Filippine hanno condannato Pechino per la presenza e il comportamento della sua flotta di guardia costiera.

“Sono seriamente preoccupato per il ripetersi di azioni che aumentano la tensione nel Mar Cinese Meridionale. La questione del Mar Cinese Meridionale è una preoccupazione legittima per la comunità internazionale”, ha affermato Iwaya.

Il ministro degli Esteri filippino Enrique Manalo ha affermato che le relazioni del suo Paese con Tokyo sono tra le più resistenti e dinamiche della regione.

I due ministri hanno discusso della situazione della sicurezza nel Mar Cinese Orientale e Meridionale e del loro lavoro congiunto in un panorama geopolitico in evoluzione, ha affermato, aggiungendo che i due restano impegnati a favore di un ordine regionale basato su regole.