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La RAE e l’Associazione dei Media dell’Informazione uniscono le forze per creare un osservatorio dei neologismi | Comunicazione e media



La Reale Accademia Spagnola (RAE) e l’Associazione dei Media dell’Informazione (AMI) uniscono le forze per creare un osservatorio sui neologismi e sull’evoluzione del linguaggio nei media spagnoli. Entrambe le organizzazioni hanno firmato un accordo di collaborazione che fa parte del Progetto LEIA di lingua spagnola e intelligenza artificiale, promosso dalla RAE con la missione di “difesa, proiezione e buon uso della lingua spagnola nell’universo digitale”. Attraverso questa nuova alleanza, firmata dal direttore della RAE, Santiago Muñoz Machado, e José Joly Martínez de Salazar, presidente dell’AMI, “si realizzerà l’osservazione delle parole usate nei media associati all’AMI, tra gli altri. “fonti”, secondo una dichiarazione rilasciata questo mercoledì.

In questo modo, lo strumento RAE “potrà rilevare automaticamente parole ed espressioni non registrate nel Dizionario della lingua spagnola”. Un processo che “ci permetterà così di osservare neologismi, parole straniere, tecnicismi e regionalismi per poter fornire pubblicamente informazioni sul loro utilizzo nei casi in cui sono considerati di interesse generale”. Sia la RAE che l’AMI considerano l’accordo come “un riconoscimento dell’importanza dei media nella costruzione quotidiana del linguaggio e nella sua evoluzione, incidendo direttamente sull’abitudine popolare dell’oralità”. Per entrambe le organizzazioni, “i media hanno dato voce a grandi scrittori e giornalisti che, con il loro lavoro, portano ai relatori le corrette formule d’uso, inseriscono le novità nel lessico e raccolgono le parole che si usano quotidianamente”.

Il sito web della RAE definisce il progetto LEIA in cui questa alleanza è inquadrata come un’iniziativa il cui obiettivo “è insegnare alle macchine a parlare correttamente lo spagnolo” che ha “il sostegno dell’Associazione delle Accademie di Lingua Spagnola (ASALE) e che ha avuto il sostegno iniziale di Telefónica.” Altre aziende tecnologiche come Microsoft, Amazon, Google, Twitter e Facebook hanno aderito al progetto, che ha anche il sostegno della Fondazione Endesa. Lo scopo principale, secondo la RAE, è “prendersi cura dell’uso dello spagnolo corretto nei media tecnologici e prevenire così la perdita di quell’unità che permette a più di 585 milioni di persone di comunicare nella nostra lingua”.

Attraverso la sua nuova alleanza con l’AMI —tra i quali oltre 80 giornali associati figura il quotidiano EL PAÍS—, la RAE apre le sue porte a “ciascuno dei 28 gruppi editoriali che compongono questa associazione”. Questi gruppi editoriali, secondo l’AMI, “potranno decidere la propria partecipazione al progetto, che, in nessun caso, comporterà la realizzazione di una raccolta di notizie”.



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Luca

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