L’associazione progressista dei pubblici ministeri attribuisce alla Corte Suprema una “caccia alle streghe” per il caso contro García Ortiz | Spagna
L’Unione Progressista dei Procuratori (UPF) ha rilasciato questo lunedì un duro comunicato per denunciare l'”attacco diretto” contro “l’istituzione del Pubblico Ministero” perpetrato, a suo avviso, dal giudice Ángel Hurtado, convocando il prossimo imputato testimoniano il 29 gennaio davanti al Procuratore Generale dello Stato, Álvaro García Ortiz, e due suoi subordinati il 30 gennaio e il 5 febbraio. L’associazione – di cui García Ortiz appartiene e di cui è stato presidente – insiste che il caso del magistrato inquirente della Corte Suprema contro il massimo rappresentante del pubblico ministero costituisce “un’autentica caccia alle streghe”, che si basa su una mancanza di prove sommarie e che ignora le “solide controindicazioni che dovrebbero portare immediatamente all’archiviazione di questa procedura”.
“L’UPF esprime il suo assoluto disaccordo e perplessità su questa accusa, che comporta la criminalizzazione del normale funzionamento dell’istituzione del Pubblico Ministero”, sottolinea la nota del gruppo, che già a dicembre definiva il lavoro del giudice “chiaramente inquisitorio”. Lunedì mattina, Hurtado ha fissato la data per interrogare formalmente García Ortiz come imputato, accusato di aver fatto trapelare un’e-mail dell’avvocato di Alberto González Amador, fidanzato di Isabel Díaz Ayuso, presidente della Comunità di Madrid. Inoltre, il magistrato ha precisato che raccoglierà la deposizione, come indagato, di Pilar Rodríguez (30 gennaio), procuratore capo provinciale di Madrid, già accusata; e Diego Villafañe (5 febbraio), procuratore aggiunto della segreteria tecnica della Procura Generale dello Stato, che ha preso di mira per la prima volta.
“L’indagine del sostituto procuratore della segreteria tecnica e la citazione a testimoniare formalmente come indagato dal procuratore generale e dal procuratore capo provinciale di Madrid, lungi dal fornire prove incriminanti, descrive il funzionamento normale e ordinario dell’intera istituzione” , continua il comunicato dell’UPF, riferendosi alla presentazione che Hurtado fa nella sua risoluzione questo lunedì. Nel suo scritto, il magistrato descrive lo scambio di messaggi avvenuto tra i membri della Procura generale dello Stato il 13 marzo, dopo Il mondo ha pubblicato informazioni distorte secondo le quali il Pubblico Ministero aveva offerto un accordo a González Amador per riconoscere due reati fiscali per evitare di andare in prigione – in realtà era stato il contrario, poiché l’accordo era arrivato dall’avvocato del fidanzato di Ayuso.
La Procura Generale dello Stato sostiene che queste comunicazioni dimostrano che si sono dati da fare per smontare la bufala attraverso un comunicato stampa pubblicato il 14 marzo. Tuttavia, prima della diffusione di quella nota, è trapelata alla stampa un’e-mail dell’avvocato di González Amador (datata 2 febbraio 2024) che ha smantellato la menzogna, che, appunto, era stata diffusa dal PP di Madrid e dal capo di gabinetto di Ayuso , Miguel Ángel Rodríguez. La direzione del pubblico ministero nega che ciò sia trapelato e-mailma il giudice Hurtado ritiene che vi siano indizi sufficienti del fatto che sia uscito di lì.
“L’operato di tutte le Procure intervenute nella vicenda è stato esclusivamente tecnico-giuridico ed è stato volto a informare l’opinione pubblica circa la fabbricazione di una bufala che, oltre ad essere menzognera, attentava all’indipendenza e alla professionalità di alcuni Pubblici Ministeri e quindi dell’Autorità Giudiziaria. La Procura come istituzione”, sottolinea la dichiarazione dell’UPF di lunedì: “Tutto ciò ci porta a considerare che siamo di fronte ad un attacco senza precedenti all’istituzione della Procura, al lavoro quotidiano dei pubblici ministeri e allo Stato di diritto […] Viene attaccato il funzionamento stesso della razza. “La società spagnola deve sapere che l’autonomia della Procura, elemento fondamentale della giustizia democratica, è in serio pericolo.”