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Pablo Escobar, peni, ‘I love MILFs’…, i ‘souvenir’ che Barcellona non può vietare



Esempio di magliette in vendita in alcuni negozi della capitale catalana

il film Torta Americana ha reso popolare, nel 1999, l’acronimo inglese milf il cui significato è: Mamma, mi piacerebbe scopare. Tradotta in spagnolo, l’espressione non è meno volgare e sessista: “Mamma vorrei scopare”. L’acronimo ha fatto fortuna, tra il crudo e il banale, e oggi i turisti che visitano Barcellona tornano nei loro paesi con la maglietta come simbolo souvenir con la frase stampata: “Adoro le MILF”. Non è l’unico souvenir di dubbio gusto che portano con sé da Barcellona. Nei negozi turistici della capitale catalana, magliette con scritte come: Adoro le latine, Adoro i cazzi (dire che significa peni sarebbe molto elegante, la traduzione più accurata sarebbe cazzi). Se il visitatore non vuole rivelare le sue preferenze con questi slogan, ci sono altre magliette che fungono da souvenir. Le vendono con il volto del narcotrafficante colombiano Pablo Escobar – il cui rapporto con il Barcellona è inesistente – e se si lascia da parte il mondo delle magliette, immagini discutibili popolano anche i magneti del frigorifero. Li vendono a forma di peni accompagnati dalla scritta Barcellona. Nell’inventario non esaustivo dei souvenir kitsch rientrano anche falli di legno che fungono da apribottiglie, semi che promettono frutti di peperone a forma – è sempre lo stesso – di peni o di seni femminili. Il Comune di Barcellona ammette che vorrebbe eliminare tutti questi souvenir dai negozi della capitale catalana ma, allo stesso tempo, riconosce l’impossibilità di regolamentare la vendita di articoli in base al loro cattivo gusto o meno, inoltre al fatto che i prodotti citati non hanno riferimenti a Barcellona e, quindi, non sono classificati come souvenir.

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Apriscatole falliche sulle porte di un negozio nel centro di BarcellonaMagneti di dubbio gusto

Anche Amsterdam non controlla la qualità dei souvenir

Il 14 novembre Turisme de Barcelona ha organizzato una conferenza con Geerte Udo, ex direttrice marketing dell’Amsterdam Promotion Office per 17 anni, che ha spiegato ai tecnici del Barcellona le sue formule per governare il turismo. Udo ha optato per un’economia turistica “sostenibile” che non danneggi la vita dei vicini. Per quanto riguarda la qualità di souvenir L’esempio di Amsterdam è semplice: “Abbiamo politiche, direttamente, per vietare la proliferazione di negozi turistici. Purtroppo non possiamo controllare la qualità dei prodotti”.



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Luca

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