Lula pone il veto alla “jabutis” del settore elettrico della Polonia per i parchi eolici offshore
Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) ha approvato, venerdì sera (10), il disegno di legge che regola l’esplorazione del potenziale eolico offshore (in mare aperto) in Brasile.
Lula ha posto il veto con “jabutis” – emendamenti estranei al tema del progetto originario – a tre articoli che estendevano incentivi o distribuivano nuovi benefici al settore elettrico.
Uno studio condotto dalla società di consulenza PSR ha indicato un costo di circa 22 miliardi di R$ all’anno, ovvero 545 miliardi di R$ entro il 2050, per queste “tartarughe”. La previsione era per un aumento del 9% delle bollette elettriche.
I tre articoli vietati nella PL 576/21 riguardavano l’estensione dei contratti per gli impianti termici a carbone fino al 2050 e l’obbligo di contrarre quasi 5mila megawatt (MW) in piccoli impianti idroelettrici (PCH), anche senza domanda.
La PL per gli impianti eolici offshore rende più flessibile anche l’appalto obbligatorio di 8mila MW di impianti a gas naturale, come previsto dalla legge sulla privatizzazione di Eletrobras, sancita nel 2021.
Uno degli emendamenti presentati dal Congresso Nazionale ha ridotto questo volume a 4,25 mila MW. Le condizioni contrattuali, tuttavia, erano molto migliori per rendere sostenibili questi impianti, situati in punti lontani dai principali centri di consumo e che richiederebbero investimenti ancora maggiori nella trasmissione di energia.
Gli enti della società civile continuano a menzionare un impatto negativo sulla lotta al cambiamento climatico.
L’Istituto per l’Energia e l’Ambiente (Iema) stima che le “tartarughe” potrebbero aumentare le emissioni di gas serra del settore elettrico di circa il 25%.
C’è stato un forte scontro tra le associazioni imprenditoriali favorevoli e contrarie ai veti.
I distributori di gas e alcuni produttori di elettricità, soprattutto investitori in PCH e parchi solari, volevano che le sezioni fossero mantenute.
Un gruppo di entità che rappresentano il settore elettrico – come Abradee (distributori di energia), Abrace (grandi consumatori industriali) e il Fronte nazionale dei consumatori di energia – hanno sostenuto i veti.
Alla fine Lula ha posto il veto totale agli articoli 22, 23 e 24, che concentravano le tartarughe.
Il Congresso Nazionale, tuttavia, può ancora annullare i veti presidenziali.
La legge approvata, firmata dall’ex senatore Jean Paul Prates (PT-RN), finisce per concentrarsi sul quadro normativo per i parchi eolici offshore.
Il testo prevede incentivi per lo sviluppo dell’industria nazionale, la creazione di posti di lavoro e il rafforzamento della sicurezza energetica del Paese, integrando gli aspetti economici e ambientali. Per garantire la sostenibilità delle attività, stabilisce requisiti per lo smantellamento dei progetti e il ripristino delle aree esplorate, oltre a richiedere consultazioni preventive con le comunità colpite, promuovendo il rispetto delle pratiche marittime tradizionali e della cultura locale.
Gli introiti generati, dai premi di firma, dalle tariffe di occupazione e dalla partecipazione proporzionale all’energia prodotta, saranno distribuiti tra Unione, Stati e Comuni, con investimenti destinati, in primis, alla ricerca, all’innovazione tecnologica e allo sviluppo sostenibile.