Il commercio marittimo brasiliano crescerà del 2,2% nel 2024, a 492,5 miliardi di dollari, afferma ATP
Da un’indagine dell’Associazione dei terminal portuali privati (ATP) emerge che il flusso commerciale brasiliano via mare è stato pari a 492,5 miliardi di dollari nel 2024, registrando una crescita del 2,24% rispetto al 2023, mentre la bilancia commerciale brasiliana via mare è diminuita del 12,9% nel 2024. stesso confronto.
Il flusso commerciale è la somma delle esportazioni e delle importazioni, mentre la bilancia commerciale, o saldo, è la differenza tra vendite e acquisti esteri. Nel caso brasiliano il saldo è positivo.
Secondo lo studio effettuato dal Coordinamento Ricerca e Sviluppo dell’ente e ottenuto in esclusiva da TrasmissioneLo scorso anno i porti brasiliani hanno consolidato la loro posizione di motori del commercio estero, essendo responsabili del 97,2% del volume totale delle esportazioni e delle importazioni. In valore FOB (Free On Board), la rappresentanza è stata dell’82,1%.
“Per sostenere questo ruolo di primo piano, saranno cruciali investimenti continui in infrastrutture ed efficienza, affinché il Brasile mantenga la sua competitività ed esplori nuove opportunità nel mercato internazionale”, sottolinea il presidente dell’ATP, Murillo Barbosa.
Secondo l’ATP, lo scorso anno la bilancia commerciale brasiliana è stata messa sotto pressione dall’aumento delle importazioni e dal calo del valore medio delle principali materie prime, come la soia (-16,5%), i combustibili minerali (-4,07%) e i minerali (-3,06 %). D’altro canto, alcuni prodotti brasiliani hanno guadagnato importanza sulla scena internazionale.
“Il caffè, ad esempio, ha registrato una crescita impressionante del 52,7% in valore FOB, trainata da un aumento sia della quantità esportata che dei prezzi medi. Anche la cellulosa ha mostrato risultati positivi, con un aumento del 34,8% dello stesso indicatore, consolidandosi come una delle principali voci del paniere delle esportazioni del Paese”, informa l’ATP.
L’associazione riunisce 35 grandi aziende e 69 terminal privati in Brasile. Insieme, i soci gestiscono il 60% delle merci portuali brasiliane e sono responsabili della creazione di 47mila posti di lavoro diretti e indiretti.
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