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Un’associazione denuncia a Equality l’organizzazione di terapie di conversione per omosessuali in sette diocesi spagnole | Spagna



L’Associazione spagnola contro le terapie di conversione ha presentato una denuncia al Ministero dell’Uguaglianza contro un’azienda, diverse persone e sette diocesi spagnole (Madrid, Barcellona, ​​​​Valencia, Getafe, Alcalá de Henares, Sigüenza-Guadalajara e Málaga) per presunta organizzazione e ospitare diversi eventi in cui, sostiene, sono state proposte terapie di conversione per i membri della comunità LGTBI. La denuncia, inviata alla direzione generale per l’uguaglianza reale ed effettiva delle persone LGBTI+, e alla quale questo giornale ha avuto accesso, è composta da 94 pagine in cui questa associazione fornisce materiale documentario e audiovisivo per dimostrare l’attività che questa società presumibilmente svolgerebbe per diversi anni in Spagna. attraverso il progetto Trasformato Omosessuali e lesbiche sarebbero incoraggiati a iniziare un percorso di conversione “basato sull’astinenza e sulla pratica religiosa”, che implicherebbe, secondo l’associazione denunciante, la commissione di infrazioni amministrative “molto gravi”, ai sensi della legge 4/2023 per il reale ed effettiva uguaglianza per le persone trans e per garantire i diritti delle persone LGTBI.

Saúl Castro, presidente dell’Associazione e avvocato specializzato in diritti LGTBI, ha partecipato ad alcuni di questi eventi organizzati in diverse parrocchie di Madrid per vedere cosa veniva fatto. “Hanno portato ex omosessuali che avevano abbracciato la castità per raccontare il loro processo di trasformazione e come avevano affrontato le ferite che li avevano portati ad avere quell’orientamento sessuale e come, grazie al loro incontro con Gesù Cristo, avevano smesso di esserne schiavi”, dice.

Oltre a queste testimonianze, Castro ricorda che tutti questi interventi sono stati accompagnati da una messa, da un’adorazione eucaristica, da un discorso del titolare della parrocchia in cui si sono svolti e da un intervento aperto alle domande dei presenti. .

La denuncia è stata depositata il 30 dicembre e comprende i luoghi in cui si sono svolti 13 di questi colloqui tra giugno 2023 e giugno 2024: tra questi, le parrocchie Madre Maravillas a Getafe e Santa María Magdalena de Ciempozuelos, la Chiesa del Corpus Christi a Barcellona, ​​​​la parrocchia di San Isidoro e Pedro Claver a Madrid o il monastero di Santa María de Buenafuente del Sistal a Guadalajara.

Testimonianze

Nel file allegato ci sono diversi collegamenti ai video che l’azienda ha registrato durante questi colloqui e che sono stati successivamente pubblicati YouTube. Storie in cui gli omosessuali si rammaricano del consumo eccessivo di pornografia omosessuale, del bullismo subito a scuola, del rifiuto delle loro famiglie o di come il loro orientamento sessuale abbia generato una “tristezza assoluta nelle loro vite”. Uno di questi uomini, che ha indicato di aver frequentato il programma Primi appuntamentiche emette Quattrospiega come abbia cercato di trovare negli altri uomini “il calore, l’affetto e l’amore che suo padre non gli aveva dato”.

Castro confida che il Ministero dell’Uguaglianza avvii un dossier sanzionatorio contro i promotori di questi colloqui e le diocesi che vi hanno partecipato, in applicazione della Legge 4/2023, del 28 febbraio, per l’uguaglianza reale ed effettiva delle persone “trans” persone e garantire i diritti delle persone LGTBI. Questa norma vieta e sanziona la promozione di programmi o metodi volti a modificare l’orientamento sessuale delle persone LGTBI, nonché l’organizzazione di eventi pubblici o attività volte a incitare alla commissione di altre infrazioni classificate nella norma.

Al momento solo la diocesi di Sigüenza-Guadalajara si è espressa sulla denuncia. Alfonso Olmos, direttore dell’Ufficio Informazioni della Diocesi, nega di averne conoscenza e dell’evento che, assicura, non trova riscontro nella programmazione 2023 che l’istituzione ecclesiastica ha effettuato quell’anno nel Monastero di Buenafuente de Sistal.

“Ho parlato con il parroco del Monastero e mi dice che lì non era previsto nulla del genere”, spiega Olmo. “Quando riceveremo la denuncia studieremo il caso e risponderemo a quanto ci verrà chiesto”.

L’Associazione denunciante, invece, ricorda il manifesto pubblicitario che riportava la data e il luogo della celebrazione, e sottolinea che il fatto che l’attività non figuri nel programma ufficiale non significa che non si sia svolta.



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Luca

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