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L’Italia vuole ristabilire una rappresentanza diplomatica in Siria dopo 13 anni

Il motivo, secondo il ministro degli Esteri italiano, è quello di impedire alla Russia di stabilire un monopolio sulle relazioni diplomatiche con la Siria.

L’Italia vuole inviare nuovamente il suo ambasciatore a Damasco dopo 13 anni, nonostante la guerra civile in corso in Siria, ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. Tajani ha motivato la decisione in Parlamento con la necessità che l’Unione Europea impedisca alla Russia di stabilire un monopolio sulle relazioni diplomatiche con il Paese mediorientale.

La Siria è in guerra civile dal marzo 2011 e ha causato migliaia di vittime tra i civili. Nonostante l’isolamento da parte dei Paesi occidentali, il regime del Presidente Bashar Assad ha ripreso il controllo di circa due terzi del territorio nazionale, grazie anche al sostegno di Mosca.

Tajani ha affermato che dopo 13 anni, l’UE deve adattare la sua politica nei confronti della Siria “all’evoluzione della situazione”. Ha aggiunto che il suo Paese ha anche il sostegno di Austria, Croazia, Grecia, Repubblica Ceca, Slovenia, Cipro e Slovacchia sulla questione.

Negli ultimi anni l’Italia, come la maggior parte dei Paesi dell’UE, ha gestito gli affari diplomatici con la Siria attraverso la sua ambasciata in Libano. Tuttavia, l’ambasciata italiana a Damasco non è mai stata ufficialmente chiusa. I Paesi arabi vicini hanno gradualmente ristabilito le relazioni con la Siria. Il passo più significativo è avvenuto l’anno scorso, quando la Siria è stata riammessa nella Lega Araba.

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Luca

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