Il dollaro avanza rispetto ai rivali globali e il DXY ha registrato il balzo più grande dal 2015
Il dollaro avanza contro i rivali questo martedì (31), caratterizzato da una ridotta liquidità durante le vacanze di Capodanno. Il movimento ha spinto l’indice DXY – che misura il debito americano rispetto a sei valute forti – a registrare il suo più grande balzo in termini di apprezzamento annuale dal 2015.
Alla fine del pomeriggio a New York il dollaro è salito a 157,33 yen, l’euro è sceso a 1,0364 dollari e la sterlina a 1,2523 dollari. L’indice DXY ha chiuso in rialzo dello 0,33%, a 108.487 punti, con un apprezzamento del 2,59% a dicembre e del 7,65% nel trimestre. Su base annua, il guadagno è stato del 7,06%, il più grande balzo su base comparativa dal 2015.
La divergenza di politica monetaria tra la Federal Reserve (Fed) e le altre banche centrali è stata il principale catalizzatore del dollaro quest’anno e, secondo LMAX Group, continuerà a sostenere la valuta nel 2025.
Il broker rileva però che la settimana festiva lascia ridotta la liquidità nelle trattative, situazione che dovrebbe protrarsi fino alla seconda settimana di gennaio.
L’analista di Swissquote Ipek Ozkardeskaya rileva che il dollaro ha raggiunto il suo livello più alto negli ultimi due anni e prevede che la valuta manterrà questo apprezzamento a fronte di un calo sempre più debole. colomba della banca centrale nordamericana.
“L’economia americana non si è indebolita come previsto. Al contrario, il PIL americano è cresciuto di oltre il 3% nell’ultimo trimestre”, sottolinea, aggiungendo che le divergenze tra politica monetaria e performance economica continueranno a mettere sotto pressione l’euro.
Ozkardeskaya osserva inoltre che, nonostante le aspettative, ci sono pochi segnali di inversione di tendenza falco nella politica monetaria della Banca del Giappone (BoJ), che genera volatilità nella coppia dollaro/yen.
L’analista della MUFG Lee Hardman prevede che se la valuta giapponese rimarrà debole rispetto al dollaro, la BoJ potrebbe essere costretta ad accelerare i rialzi dei tassi di interesse.
“I documenti della riunione di dicembre dimostrano che un rialzo dei tassi non può essere escluso e le autorità governative giapponesi hanno intensificato gli interventi verbali sul tasso di cambio”, scrive Hardman in una nota.
Tra i mercati emergenti, un sondaggio di Tempi finanziari hanno mostrato che il peso argentino è stata la valuta che si è rafforzata maggiormente nel 2024, con un apprezzamento del 44,2% corretto per l’inflazione, a tre cifre.
Dalla ricerca emerge inoltre che il real ha avuto la performance peggiore tra le valute confrontate. Al momento della rilevazione, il dollaro è salito a 1.031,1741 pesos argentini sul cambio ufficiale, mentre il dollaro blu è salito a 1.230,00 pesos sul mercato parallelo, secondo il quotidiano Ambito finanziario.
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