Lula approva una legge che potrebbe aumentare le entrate di 16 miliardi di real brasiliani
Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) ha sancito questo lunedì (30) due leggi fiscali che potrebbero rafforzare la riscossione delle imposte nel 2025 oltre quanto già previsto nel bilancio. Uno di questi può generare 16 miliardi di R$ per le casse pubbliche, mentre l’altro attua la tassa minima globale sulle multinazionali, allineando il Brasile alle regole internazionali dell’OCSE – il cosiddetto “club dei ricchi”.
La prima è la legge che estende la deduzione delle perdite dovute a default bancari, estendendo il periodo in cui gli istituti finanziari possono detrarre tali perdite dalla base di calcolo dell’IRPJ (imposta sul reddito delle società) e del CSLL (contributo sociale sul reddito).
Originariamente prevista per gennaio 2025, la detrazione è stata posticipata a gennaio 2026. Inoltre, il periodo transitorio per la cancellazione dello stock di perdite è stato esteso da 36 mesi a 84 mesi, con un’opzione di estensione a 120 mesi fino alla fine del 2025.
Tale provvedimento, inizialmente approvato come provvedimento provvisorio e successivamente trasformato in legge, mira ad evitare una brusca riduzione delle entrate e garantire maggiore stabilità finanziaria alle banche. Secondo la Federal Revenue, la decisione è stata presa su richiesta della Banca Centrale, considerando l’impatto che lo sconto accelerato potrebbe avere sui bilanci degli istituti e sulla concessione di nuovi crediti.
Nonostante le previsioni di entrate aggiuntive di 16 miliardi di R$ nel 2025, la misura non esenta le banche dal pagamento delle tasse a breve termine, mentre adegua i margini per i prestiti futuri.
La seconda legge crea un’imposta minima globale sulle multinazionali, con una tassazione minima effettiva del 15% sugli utili delle aziende con ricavi annuali superiori a 750 milioni di euro in almeno due degli ultimi quattro anni fiscali.
Secondo il governo, la norma mira a combattere l’erosione della base imponibile e fa parte della strategia del ministro Fernando Haddad (Finanze) per aumentare le entrate e allineare il Brasile alle regole GloBE dell’OCSE, già adottate da circa 140 paesi.
Sebbene l’aliquota nominale in Brasile, sommando IRPJ e CSLL, sia pari al 34%, i benefici fiscali possono ridurre l’onere effettivo al di sotto del 15%. In questi casi verrà applicato il CSLL aggiuntivo per raggiungere la percentuale minima.
La nuova legge ha inoltre esteso la validità della Tassazione su Basi Universali (TBU), che consente alle multinazionali brasiliane di consolidare i risultati esteri con quelli della società controllante in Brasile, riducendo la tassazione effettiva. Questa estensione è stata inclusa nel progetto su richiesta del Congresso e negoziata con il Ministero delle Finanze, come parte di un accordo politico per approvare la tassazione minima globale.