Il Governo supera il 91% dei voti nonostante le difficoltà parlamentari | Spagna
L’anno scorso, la vita parlamentare ha offerto episodi che nemmeno i più veterani conoscevano: progetti improvvisamente cancellati dall’ordine del giorno, presentazioni di progetti di legge annullati all’ultimo momento, votazioni dagli esiti imprevedibili fino all’accensione del semaforo della Camera… Quel Congresso in cui un tempo regnava la routine delle maggioranze assolute è precipitato nell’incertezza. Ma a parte gli shock che spesso alimentano i grandi titoli dei giornali, i dati quotidiani sono più prosaici. Le sconfitte simboliche subite dal Governo su alcuni temi non impediscono che il suo consuntivo superi senza intoppi il 91% dei quasi 900 voti ottenuti dall’inizio della legislatura.
“Un governo non si misura solo dal numero di leggi approvate”, ha affermato la settimana scorsa Pedro Sánchez nel suo bilancio di fine anno. È stato un modo per prendere atto dell’ovvio: che la produzione legislativa dell’Esecutivo è rallentata rispetto alle ultime elezioni, ha reso ancora più complicata la ricerca delle maggioranze. La prova è che ci sono state sessioni plenarie del Congresso che non hanno completato i consueti tre giorni perché non avevano argomenti per il giovedì, il giorno dedicato alle iniziative legislative.
Alcuni alleati parlamentari di Sánchez, come ERC e PNV, lo avevano già avvertito di essere selettivo nei progetti da inviare al Congresso. Anche se dall’interno del governo, Sumar esige una posizione più attiva su alcune questioni, riassunta nella frase ripetuta dalla seconda vicepresidente, Yolanda Díaz: “Governare non è resistere”.
Nei 13 mesi trascorsi dalla formazione dell’attuale Governo, sono arrivati alla BOE 25 nuovi testi legislativi: una riforma costituzionale per sostituire il termine “disabile” con “persone disabili”, 14 leggi e 10 decreti. Lontani dalla media di oltre 50 all’anno della scorsa legislatura, in cui l’Esecutivo della coalizione progressista ne ha realizzati 215. «È normale che la produzione sia ridotta rispetto ai primi anni di governo, perché allora si lanciava il progetto di cambiamento”, giustificano fonti governative “In alcuni settori le riforme più importanti sono già state fatte, ma in altri, come la Giustizia, non si realizzano riforme strutturali da molto tempo e ora abbiamo affrontato leggi molto importanti”.
Nell’ultima sessione plenaria del 2024, uno di questi era pronto, l’Efficienza del Servizio di Giustizia Pubblica, che il ministro Félix Bolaños presenta come “la più grande modernizzazione degli ultimi anni” di quell’Amministrazione. Nella stessa sessione plenaria, la notizia più discussa è stata l’accordo tra PNV e Junts e il PP per l’abrogazione dell’imposta sulle società energetiche, che ha finito per mettere in ombra il resto del pacchetto fiscale del primo vicepresidente, María Jesús Montero, che prevede, tra le altre misure, una riforma dell’imposta sulle società o un’imposta sulle banche.
“Per un governo che inizia il suo settimo anno, l’equilibrio legislativo è buono”, difendono nell’Esecutivo. E usano dati comparativi per sottolineare che superano tutte le comunità autonome, con una maggioranza di presidenti del PP. Solo un Parlamento regionale, quello di Navarra, dove governano anche i socialisti in coalizione, si avvicina alle cifre del Congresso, con 23 testi approvati. L’Andalusia, con la maggioranza assoluta del PP, ne ha 17, mentre Madrid, nella stessa situazione, è rimasta a 8 e la Galizia, che ha tenuto le elezioni quest’anno, a 3, così come l’Estremadura e la Cantabria, dove i popolari sono in difficoltà. minoranza.
Tra i progetti già in vigore, oltre a quelli delineati, spiccano ovviamente l’amnistia, riforme come quella della legge sulla magistratura – concordata da PSOE e PP -, quella della tutela della disoccupazione o quella del funzionamento dei sussidi RTVE, nonché la legge sulla parità tra uomini e donne. Nel computo rientrano i tre decreti per alleviare i danni della goccia fredda e i due che prorogano le misure straordinarie adottate a causa delle conseguenze della guerra in Ucraina.
Ci sono altri testi legislativi in elaborazione il cui destino non è molto chiaro a causa delle differenze tra i gruppi che potrebbero sostenere il Governo. È il caso di quello che regola il mercato dei diritti di emissione inquinanti, che era in fase di elaborazione ed è stato sospeso dopo che PP e Junts hanno approvato un emendamento volto a eliminare la tassa sulla produzione di energia elettrica. La riforma del legge bavaglioincagliatosi già nella scorsa legislatura, viene visto come uno dei difficili accordi con gli alleati nel nuovo periodo di tornate dopo Natale. E ci sono altre iniziative rimaste nel congelatore da mesi, come il diritto di famiglia o due norme per garantire l’universalità e l’equità del sistema sanitario. Tra queste ultime ci sono 15 iniziative approvate dal PP al Senato, con misure contro le occupazioni o per ridurre le tasse, che il Congressional Board mantiene bloccate nonostante le proteste popolari.
Finora in questa legislatura, il Congresso ha ottenuto 899 voti, tra cui leggi complete, emendamenti parziali, mozioni o proposizioni non legislative. Questi ultimi due vengono spesso sottoposti all’approvazione della sessione plenaria suddivisi in più punti. Il Governo è stato sconfitto non più di 74 volte, l’8,23% del totale. La maggioranza, in iniziative prive di significato giuridico, anche se dal valore simbolico: il riconoscimento di Edmundo González come legittimo presidente del Venezuela, le dichiarazioni sul Sahara Occidentale o le disapprovazioni dei ministri degli Interni e dei Trasporti.
Nel capitolo legislativo, i maggiori intoppi si sono verificati con due progetti ritirati prima di arrivare al voto a causa dell’evidenza della loro sconfitta: il tetto di spesa, che ha ritardato il processo per i Bilanci 2025, e la Legge sulla Terra, contestata da Sumar. I socialisti hanno anche incontrato l’opposizione di quasi tutta la Camera alla loro proposta di perseguire penalmente lo sfruttamento della prostituzione. Contro il parere del PSOE, la Camera ha dato il via libera alle proposte del PP volte a rafforzare il controllo parlamentare sull’invio di truppe all’estero o su coloro che cercano di ridurre la protezione del lupo. Ma entrambi restano in quel limbo in cui il Consiglio confina una moltitudine di iniziative: prolungare all’infinito il termine per la presentazione degli emendamenti.