Delegato e agenti di polizia sono condannati per corruzione presso “Bitcoin Pharaoh”
Un delegato e tre agenti di polizia civile sono stati condannati per corruzione Glaidson Acácio dos Santos, il “Faraone dei Bitcoin”.
I quattro agenti sono stati condannati a due anni e otto mesi di carcere e perdita di posizione. La sentenza è stata emessa dal 3° Tribunale specializzato in organizzazione criminale, questo giovedì (19).
La condanna fa seguito ad una denuncia presentata dal Pubblico Ministero di Rio de Janeiro, attraverso l’ 1° Procura della Repubblica. Gli agenti di polizia sono stati accusati come parte dell’operazione Nuovo Egitto, una propaggine dell’operazione Kryptos arrestato Glaidson dos Santos nell’agosto 2021.
Dalle indagini è emerso che il delegato, che lavorava nel Ufficio antifrode (DDEF), ricevuto tangenti dal “Faraone” favorire l’avanzamento del progetto.
Glaidson e sua moglie, la venezuelana Mirelis Diaz Zerpa, sono accusati di aver creato un schema piramidale finanziario mascherato da investimento in bitcoin. Affronta 13 accuse penali e gli sono stati ordinati sei arresti preventivi.
La denuncia dell’MPRJ sottolineava anche che gli agenti di polizia civile erano stati condannati ha facilitato le attività illegali dell’organizzazione, che hanno generato circa 38 miliardi di R$ in transazioni finanziarie irregolari. Gli agenti furono assegnati anche al DDEF.
La Corte ha riconosciuto la responsabilità degli imputati per i reati di organizzazione criminale, gestione fraudolenta e corruzione passiva.
Faraone dei Bitcoin
Glaidson è stato imprigionato sin dalla prima fase dell’operazione Kryptos, nell’agosto 2021. Era catturato dal PF in una villa a Rio.
Nel corso dell’azione gli agenti ne hanno rinvenuti più di R$13,8 milioni in contanti e lingotti d’oro. Il “Faraone dei Bitcoin” deve affrontare 13 accuse penali e nei suoi confronti sono stati ordinati sei arresti preventivi.
Il “Faraone” è stato ascoltato presso la Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) sulle criptovalute, nel luglio 2023, e ha negato che il la sua azienda operava come copertura per uno schema piramidale finanziario.
Afferma inoltre che proprio l’operazione PF ha impedito a GAS Consultoria e Tecnologia di procedere onorare i tuoi impegni con i clienti. Allo stesso tempo, in un video pubblicato sui social, Mirelis ha dichiarato di vivere “un’ingiustizia che non avrebbe mai immaginato di subire”.
Secondo gli accertamenti del PF Mirelis e suo marito hanno lavato l’equivalente di circa 38 miliardi di R$ tra il 2015 e il 2021.
Sempre secondo la Polizia Federale, la donna venezuelana era proprietaria di una società di consulenza a Cabo Frio, nella regione Lagos di Rio de Janeiro, che ha firmato contratti, a partire dal 2015, per fornitura di servizi di investimento in Bitcoin.
Negoziazione offerta al pubblico, anche alle persone giuridiche, promesso un reddito mensile fisso elevatocirca il 10%. Lo schema, tuttavia, non è stato autorizzato dalla Securities and Exchange Commission.