Scopri cosa cambia con il progetto di pacchetto fiscale approvato al Senato
Il Senato federale ha approvato, con 72 voti favorevoli e 1 contrario, questo giovedì (19) il disegno di legge complementare che costituisce il pacchetto di tagli alla spesa, preparato dal governo di Luiz Inácio Lula da Silva (PT).
Il testo era già stato approvato dalla Camera dei Deputati e ora passa all’approvazione del presidente Luiz Inácio Lula da Silva.
Guarda cosa cambia
Il progetto stabilisce che le spese annualizzate derivanti da qualsiasi creazione o estensione di nuove prestazioni di sicurezza sociale saranno limitate alla regola di crescita reale del quadro fiscale.
Il testo definisce anche i trigger relativi al Bilancio. Nei casi in cui il governo presenta un deficit fiscale, dall’anno successivo in poi, sono limitati:
la concessione, ampliamento o estensione di incentivi o agevolazioni fiscali;
la crescita reale annua delle spese e degli oneri per il personale di ciascuna delle Potenze o organi autonomi. In questi casi la limitazione vale fino al 2030.
Emendamenti
Uno dei punti modificati alla Camera rispetto alla proposta originaria inviata dal governo limita il blocco e la contingenza degli emendamenti parlamentari.
Il testo iniziale autorizzava il blocco e il 15% di contingenza di qualsiasi tipo di emendamento. Alla Camera, il relatore Átila Lira (PP-PI), ha limitato la norma solo agli emendamenti della commissione, che non prevedono un pagamento obbligatorio. Il Senato ha mantenuto il testo.
DPVAT
Alla Camera i deputati hanno inserito nel testo la fine dell’Assicurazione Obbligatoria per la Protezione delle Vittime degli Incidenti Stradali (SPVAT), già DPVAT. Il Senato ha mantenuto la sezione.
Il DPVAT è stato abolito dal governo dell’ex presidente Jair Bolsonaro (PL), ma è stato riformulato e ripreso quest’anno dall’amministrazione Lula.
La ripresa delle assicurazioni ha scontentato l’opposizione che, dopo aver raggiunto un accordo con il governo, ha ottenuto il sostegno per l’abrogazione della DPVAT da includere nel progetto.
Prima del voto al Senato, il ministro Alexandre Padilha (Relazioni Istituzionali) ha dichiarato che il governo ha raggiunto un accordo con gli altri leader perché i governi statali avevano già segnalato che non avrebbero aderito al DPVAT.
“Il governo stesso ha avanzato questa proposta insieme alla Camera perché purtroppo una serie di governi regionali dicevano che non avrebbero aderito al DPVAT”, ha detto il ministro.
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