Il dollaro raggiunge i 6,30 R$, ma arretra dopo le aste della Banca Centrale
Questo giovedì (19), dopo giorni di massimi storici, il dollaro ha raggiunto il livello di 6,30 R$ intorno alle 10:15 del mattino. Qualche istante dopo, intorno alle 11, la valuta americana è scesa e ha iniziato a essere scambiata a R$6,16.
Successivamente, il dollaro è salito leggermente a R$6,19 e attualmente opera a R$6,15 dopo diverse fluttuazioni.
Il calo della valuta americana avviene dopo l’intervento della Banca Centrale (BC) per contenere la svalutazione del real.
Intorno alle 9.30 la BC ha tenuto l’asta da 3 miliardi di dollari, ma non è bastata a contenere l’aumento.
Quindi, la BC ha annunciato una seconda asta, per altri 5 miliardi di dollari, che si è tenuta alle 10:35.
Secondo la valutazione del presidente della BC, Roberto Campos Neto, alla fine dell’anno si è verificato un deflusso straordinario di risorse dal Paese, motivo per cui l’istituzione ha deciso di intervenire con aste di vendita di dollari.
BC e Tesoro cercano di contenere il rialzo del dollaro
Negli ultimi giorni la Banca Centrale ha indetto sette aste spot o lineari (con impegni di riacquisto) per cercare di contenere il rialzo della valuta americana. L’importo iniettato dall’autorità monetaria supera i 12 miliardi di dollari.
Era la prima volta dal 2020, durante la pandemia di Covid-19, che l’organizzazione annullava un’asta tradizionale. Mercoledì (18), il Tesoro non ha venduto nuovi titoli di debito e ha riacquistato il 10% dei titoli pubblici. Il provvedimento, però, non ha avuto alcun effetto.
BC ha ammesso di aver superato l’obiettivo fiscale
Sempre giovedì (19), la BC ha pubblicato il rapporto sull’inflazione in cui ammette che esiste una probabilità prossima al 100% che l’obiettivo fiscale venga superato quest’anno.
Per il 2025, la previsione della BC è che esiste una probabilità del 50% che l’obiettivo fiscale non venga raggiunto. Per il 2026, la probabilità di non raggiungere l’obiettivo è del 26%.
Ciò significa che quest’anno l’inflazione, misurata dall’indice generale dei prezzi al consumo (IPCA), sarà superiore al tetto obiettivo, che è pari al 4,5%.
Nel settembre di quest’anno, nel rapporto precedente, la Banca Centrale aveva registrato una probabilità del 36% di non rispetto dell’obiettivo fiscale del 2024.
Questa settimana, nei verbali diffusi dal Copom, la Banca Centrale aveva già segnalato il mancato rispetto dell’obiettivo fiscale. L’autorità monetaria stima che quest’anno l’inflazione raggiungerà il 4,9%.