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Panettone nell’etilometro: Detran ha verificato l’esistenza di alcol in un prodotto natalizio


Il Dipartimento di Stato del Transito di Goiás (Detran-GO) ha effettuato i test con etilometro che indicava la presenza di alcol in bocca dopo aver consumato il panettone. La dimostrazione umoristica è stata pubblicata questo lunedì (16). Guarda il video.

L’organismo di ispezione del traffico mirava ad allertare la popolazione sui rischi della combinazione alcol e la guida, soprattutto dopo che nello stato sono stati registrati 18 decessi, molti dei quali associati a guidatori ubriachi.

Il test con il panettone, simile a quello effettuato in precedenza con il pane, ha dimostrato che lo zucchero presente nell’alimento può generare alcol in bocca, risultando positivo all’etilometro.

O Motorizzazione-GO chiarisce che questo alcol è orale e non raggiunge i polmoni. Anche se il test del panettone può indicare una gradazione alcolica sufficiente a generare sanzioni come la sospensione dell’attività Patente di guida nazionale (CNH)multa e perfino reclusione, Detran-GO ribadisce che l’obiettivo della manifestazione è educativo.

“Questa manifestazione è stata effettuata solo per mostrare ai cittadini e avvertirli del pericolo di combinare alcol e guida” afferma Waldir Soares de Oliveira, presidente di Detran-GO.

L’azione mira a sensibilizzare la popolazione e gli agenti della circolazione sull’importanza della sicurezza in città transito.

Perché c’è alcol nel pane?

La panificazione comporta la formazione di alcol etilico, che solitamente evapora nel forno. I livelli riscontrati nell’analisi si verificano perché le industrie diluiscono i conservanti nella sostanza per prevenire la muffa e garantire l’integrità del pane, sostiene l’ente.

“Sebbene la legislazione brasiliana consenta l’uso di alcune sostanze negli alimenti, è necessario rivedere alcune norme per garantire che l’etanolo residuo non causi problemi ai consumatori”, sottolinea Henrique Lian, direttore esecutivo di Proteste.

Proteste ha inviato una lettera con i risultati dei test al Ministero dell’agricoltura, dell’allevamento e dell’approvvigionamento (MAPA) e all’Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria (Anvisa).

Lo specialista suggerisce una percentuale massima di alcol (ad esempio 0,5% secondo gli indicatori presentati nel rapporto) e la programmazione di azioni ispettive sui livelli di conservanti antimuffa e sul contenuto di alcol, previa regolamentazione.

*Con informazioni di Guilherme Gama



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Luca

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