Il fossile di un verme di 555 milioni di anni aiuta a risolvere il mistero dell’evoluzione
Gli scienziati hanno trovato nel Parco Nazionale Nilpena Ediacara, in Australia, il fossile di un verme vissuto 555 milioni di anni fa ciò aiuterà a districarsi uno dei più grandi misteri dell’evoluzione – le origini del più grande gruppo animale sulla Terra.
Gli ecdisozoi hanno dato origine a specie di insetti, crostacei e nematodi e, anche se esistevano in abbondanza, gli scienziati hanno avuto difficoltà a trovare prove dei loro antenati.
“Gli ecdisozoi erano prevalenti nei reperti fossili del Cambriano e sappiamo che non sono comparsi dal nulla. Ma fino ad ora, non abbiamo avuto alcuna prova fossile concreta per confermarlo”, ha detto l’autore principale dello studio pubblicato lunedì su Current Biology, Ian Hughes, un dottorando presso il Dipartimento di Studi Organismi ed Evoluzionistici ad Harvard.
Gli scienziati hanno spiegato che la scoperta dell’Uncus dzaugisi, realizzata in rocce del periodo Precambriano, aveva una forma che sembrava essere stata cementata, con uno stampo del suo antico ecosistema preservato.
Ciò è accaduto perché gli strati di sedimenti rimasti sopra i vermi erano materiali spessi che comprimevano la specie.
“Immaginate di versare cemento sull’oceano, aspettare mezzo miliardo di anni e poi ribaltarlo per trovare un intero ecosistema”, ha detto Hughes. “Questo è ciò che rende davvero unico questo luogo. Poiché furono tutti soffocati nello stesso momento, possiamo effettivamente condurre un lavoro ecologico nei primi ecosistemi animali della Terra”.
Gli Uncus presentano somiglianze con alcuni animali moderni – i nematodi – e caratteristiche che dimostrano che erano mobili nello spazio, una novità per i fossili rinvenuti di questo periodo.
“Gli ecdisozoi sono così diversi e occupano così tante nicchie, che identificarne uno antico e vedere cosa facevano gli ecdisozoi è semplicemente incredibile”, ha commentato il ricercatore.
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