Valdemar testimonia al PF su un presunto tentativo di colpo di stato e sulle urne
Il presidente del PL, Valdemar Costa, ha rilasciato una dichiarazione questo giovedì (12), per circa un’ora, alla Polizia Federale (PF), nell’ambito dell’inchiesta su un presunto tentativo di colpo di stato. Secondo il PF, Valdemar ha fatto una breve dichiarazione e ha risposto a tutte le domande.
Lo ha detto una fonte del PF Gazzetta del Popolo che Valdemar ha confermato di aver ricevuto una serie di documenti – con una presunta connotazione di contenuto di colpo di stato – ma di non aver mai preso sul serio i documenti e un colpo di stato e di non credere nel colpo di stato stesso.
Il presidente del PL ha anche affermato di non aver mai tentato o utilizzato la struttura del partito né di aver agito per cercare di interferire o promuovere un colpo di stato per impedire a Lula di prendere il potere.
Valdemar è stato interrogato anche sulla rappresentanza del PL e di altri partiti davanti alla Corte Elettorale Superiore (TSE) per quanto riguarda le macchine per il voto elettronico. Ha detto che la richiesta di chiarimenti alla Corte sulle urne non è illegale e che ha seguito un percorso legale per le domande.
Nel 2022, il PL è stato multato di 22,9 milioni di R$ per aver messo in dubbio la sicurezza delle urne e aver chiesto la cancellazione di una parte dei voti dopo il secondo turno. I ministri ritengono che il partito abbia agito in “malafede”.
Indagine sul colpo di stato
La Polizia Federale sta raccogliendo dichiarazioni nell’ambito dell’indagine sul colpo di stato e continua ad analizzare documenti che non sono stati completamente incorporati nel rapporto d’accusa, come le prove sequestrate nell’operazione Countercoup, lanciata il 19 novembre.
Il verbale è già stato inviato alla Procura generale (PGR) per decidere se sporgere denuncia contro i 37 imputati, cosa che potrà essere fatta in forma generale o individuale, se chiedere nuove indagini o chiedere l’archiviazione. Quest’ultimo punto, nonostante sia stato registrato, è ritenuto improbabile secondo fonti del PF legate all’inchiesta. La tendenza, dicono, è che la PGR segua la stessa strada indicata dal PF e chieda alla STF di condannare gli indagati.
Il documento dovrebbe essere trasmesso a Moraes, relatore della STF, solo dopo la pausa giudiziaria, tra la seconda metà di gennaio e l’inizio di febbraio.