L’equipe medica completa la nuova procedura di Lula
L’aspettativa è che il presidente possa lasciare l’unità di terapia intensiva (ICU) questo giovedì (12); i medici indicano che il membro del PT potrà rimanere in ospedale fino a lunedì
La mattina di questo giovedì (12), il presidente Luiz Inácio Lula da Silva è stato sottoposto ad a procedura medica presso l’Ospedale Sírio-Libanês, in San Paolo. L’intervento, durato meno di un’ora, si è svolto con successo, come riferito dal cardiologo responsabile, dottor Roberto Kalil. Dopo l’intervento, il presidente era già sveglio e parlava, secondo le informazioni preliminari rilasciate dall’équipe medica.
L’intervento eseguito è stato un cateterismo femorale, necessario per prevenire ulteriori emorragie alla testa di Lula, dopo a emorragia la pressione intracranica è stata precedentemente rilevata. L’emorragia è stata scoperta quando il presidente ha cominciato a sentirsi male, accusando sintomi simil-influenzali e mal di testa. Questi sintomi hanno portato ad una risonanza magnetica, che ha rivelato la necessità di un intervento medico urgente. Lula è stato poi trasferito da Brasilia a San Paolo, dove è stato sottoposto a drenaggio per l’emorragia.
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L’incidente che ha provocato l’emorragia è avvenuto il 19 ottobre, quando Lula è scivolato nel bagno del Palácio da Alvorada, provocandogli una ferita alla nuca che ha richiesto cinque punti di sutura. L’intervento di giovedì è stato considerato semplice e senza grandi rischi, ed era già stato pianificato dall’équipe medica, che ha monitorato l’evoluzione della salute del presidente dopo il primo intervento chirurgico.
L’aspettativa è che, dopo l’intervento, Lula possa lasciare l’unità di terapia intensiva (ICU) questo giovedì (12). I medici indicano che il presidente potrà rimanere in ospedale fino a lunedì, quando dovrà ritornare a Brasilia. Sostengono inoltre che Lula potrà riprendere le sue normali attività, compresi i viaggi in aereo, che erano stati limitati dopo l’incidente iniziale.
*Con informazioni della giornalista Beatriz Manfredini
Pubblicato da Luisa Cardoso