Senza Lula, i ministri del PT assumono la guida dei negoziati – 10/12/2024 – Potere
Considerate le condizioni di salute del presidente Lula (P.T), i negoziati per sbloccare gli emendamenti parlamentari e portare avanti il pacchetto fiscale saranno guidati da quattro ministri: Alexandre Padilha (Relazioni Istituzionali), Fernando Haddad (Azienda agricola), Rui Costa (Casa Civile) e Jorge Messias (AGU).
Durante tutto questo martedì (10), i membri del governo hanno affermato che l’intervento chirurgico d’urgenza di Lula e il suo allontanamento da Brasilia non influiscono sull’avanzamento delle proposte prioritarie dell’Esecutivo.
Secondo gli assistenti, Lula ha fatto quello che poteva, impegnandosi a pagare gli emendamenti e chiedendo uno sforzo per votare il pacchetto, in un incontro con i presidenti della Camera, Arthur Lira (PP-AL), e il Senato, Rodrigo Pacheco (PSD-MG).
L’incontro è avvenuto lunedì pomeriggio (9) e Lula è addirittura uscito lamentando mal di testa e malessere per sottoporsi all’esame, che avrebbe evidenziato un’emorragia cerebrale. Il presidente ha dovuto eseguire una procedura d’urgenza a San Paolo.
Tra i quattro ministri che dovrebbero condurre i negoziati, spicca Rui Costa, secondo quanto riferito al giornalista da membri del governo. Il capo di Casa Civile partecipa già alle riunioni di coordinamento politico con i leader e funge da ponte, dal punto di vista tecnico, con gli altri ministeri coinvolti nel taglio delle spese.
I parlamentari sperano che l’Esecutivo mantenga la sua parte della promessa di avanzare nella discussione sulle proposte del pacchetto fiscale.
A questo punto Messias è stato in prima linea nel creare termini che garantiscano la certezza giuridica per l’avanzamento dell’accordo sugli emendamenti. Garantisce inoltre un dialogo ben oliato con la Corte Suprema, per evitare attriti tra le Potenze in questo momento.
Martedì sera, prima della pubblicazione dell’ordinanza che mira a riprendere il pagamento degli emendamenti, Messias era presente STFparlando con i ministri, secondo gli interlocutori.
Le decisioni di Dino sugli emendamenti hanno suscitato indignazione tra i parlamentari. E lunedì (9) il ministro della STF ha anche respinto un ricorso dell’AGU che chiedeva di modificare la decisione della corte in materia. Questa determinazione ha ulteriormente intensificato l’insoddisfazione dei membri del Congresso nei confronti del governo federale, che vedono una mossa a favore del ministro della Corte Suprema per riprendere il controllo sul Bilancio.
Lula, nell’incontro di lunedì con i presidenti delle Camere, ha tenuto a dire che non era la sua richiesta e che pagherà per gli emendamenti promessi.
Su un altro fronte, Padilha ha elaborato gli ultimi dettagli dell’ordinanza che consentirà effettivamente il pagamento delle risorse nel più breve tempo possibile. Lunedì una bozza è stata diffusa tra i parlamentari, che hanno criticato il contenuto del testo.
Il testo definitivo è stato concordato durante l’incontro a cui ha partecipato Lula. L’ordinanza è stata firmata da Padilha, Haddad, Esther Dweck (direzione) e Simone Tebet (Pianificazione), e pubblicato martedì in un’edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale dell’Unione.
Haddad, a sua volta, terrà un confronto tecnico con i parlamentari per garantire il mantenimento delle misure e cercare di difendere le proposte, evitando che il pacchetto venga svuotato. Ha già un buon traffico tra i parlamentari.
Il pacchetto comprende progetti di legge e PEC (proposta di emendamento alla Costituzione) e non ci si aspetta che la sua approvazione venga completata quest’anno. Ma il governo vuole portare avanti le proposte questa settimana.
Per questo i tecnici del governo si sono affrettati a legare gli ultimi dettagli dell’accordo attorno agli emendamenti, ed i ministri hanno tenuto a sottolineare che, nonostante la situazione di Lula, il pacchetto andrà avanti.
“La procedura del presidente Lula è andata a buon fine questa mattina, il fatto che sia stato ricoverato in ospedale non impedisce che questo ritmo, questo impegno elettorale, il coinvolgimento di tutto il governo nel voto, continuino affinché si possa concludere l’anno con queste regole del consolidato quadro fiscale, contribuendo alla crescita economica del nostro paese”, ha detto Alexandre Padilha ai giornalisti a Brasilia.
Il presidente resta in terapia intensiva per almeno 48 ore, come è consuetudine in questo tipo di situazioni. Su consiglio medico è a riposo. Dopodiché i ministri di palazzo dovranno organizzarsi per recarsi a San Paolo per parlare con il capo dell’Esecutivo. La prima aspettativa dei medici è che possa tornare a Brasilia la prossima settimana.