La proposta per migliorare il servizio del piano sanitario dovrà essere presentata entro 60 giorni
Il Segretariato nazionale dei consumatori (Senacon), collegato al Ministero della giustizia e della pubblica sicurezza (MJSP), ha annunciato martedì (10) la creazione di un gruppo di lavoro volto a sviluppare soluzioni per combattere le pratiche considerate abusive adottate dai piani sanitari , come il risoluzione unilaterale dei contratti.
Il gruppo durerà 60 giorni e dovrà presentare una proposta per migliorare il servizio al cliente.
Attualmente 17 operatori del piano e quattro associazioni sanitarie stanno affrontando procedimenti amministrativi, che saranno sospesi finché il gruppo di lavoro sarà in vigore.
Tuttavia, se le irregolarità persistono, i processi verranno ripresi, il che potrebbe comportare sanzioni per le aziende coinvolte.
Tra i problemi riscontrati da Senacon ci sono:
- Insufficienza di prova circa la trasparenza dell’informazione al consumatore circa la possibilità di risoluzione unilaterale dopo 12 mesi dalla durata del contratto;
- Prova insufficiente dell’effettiva comunicazione ai consumatori delle cancellazioni, nonché del rispetto delle scadenze legali;
- Insufficienza della prova della disponibilità di informazioni sull’assistenza e sulle opzioni al consumatore in merito alla portabilità;
- Insufficienza della prova relativa alla risoluzione non unilaterale del contratto, per i consumatori sottoposti a cure mediche;
- Insufficienza di prova che le modifiche alle reti ospedaliere siano state apportate nel rispetto delle normative vigenti, rispettando principalmente il raggio minimo di distanza di servizio;
- Aumento dei reclami per modifiche contrattuali e risoluzioni senza preavviso;
- Mancanza di trasparenza riguardo la possibilità di rescissione unilaterale dopo 12 mesi di contratto;
- Comunicazione insufficiente sui termini e sulle modalità di cancellazione;
- Mancanza di assistenza adeguata per i consumatori sottoposti a cure mediche o che desiderano la portabilità;
Oltre agli operatori dei piani sanitari, rappresentanti dell’Associazione Brasiliana dei Piani Sanitari (Abramge), della Federazione Nazionale di Salute Supplementare (FenaSaúde), dell’Istituto Brasiliano di Politica e Diritto dei Consumatori (Brasilcon) e dell’Istituto Brasiliano di Protezione dei Consumatori (Idec).
UN CNN ha contattato Abramge e FenaSaúde ed è in attesa di una risposta.