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Il PSG esce dai guai e il Bayer batte il record di imbattibilità dell’Inter | Calcio | Sport


Il nuovo formato della Champions League nel suo formato campionato produce partite soporifere, come quella armistizio che Bayer e Inter erano sul punto di firmare, praticamente classificate prima di iniziare la giornata (1-0); partite di grande tensione, come la “finale” che Luis Enrique ha detto vinta dal Paris Saint-Germain a Salisburgo (0-3); e partite intrise dello spirito di un ufficio postale, come quella giocata dal Bayern Monaco a Gelsenkirchen contro l’insperato Shakhtar (1-5).

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Matej Kovár, Edmond Tapsoba, Piero Hincapié, Jonathan Tah, Nordi Mukiele, Jeremie Frimpong, Exequiel Palacios, Florian Wirtz (Robert Andrich, 93 min), Granit Xhaka, Alex Grimaldo (Aleix García, 93 min) e Nathan Tella (Martin Terrier, minimo 82)

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Yann Sommer, Stefan de Vrij, Alessandro Bastoni, Yann Bisseck, Hakan Çalhanoglu (Kristjan Asllani, min. 65), Piotr Zielinski, Carlos Augusto (Federico Dimarco, min. 55), Davide Frattesi (Nicolò Barella, min. 65), Matteo Darmian, Mehdi Taremi (Marko Arnautovic, min. 84) y Marcus Thuram (Lautaro Martínez, min. 65)

Obiettivi
1-0 minuti Episodio 89: Lato nord

Arbitro Slavko Vincic

cartellini gialli

Calhanoglu (min. 24), Carlos Augusto (min. 26)

Il povero club di Donetsk è stato privato della pace, della sua città, dei suoi tifosi, del suo stadio e, infine, dei suoi soldi e del suo Paese. Ora emigra attraverso la competizione più prestigiosa d’Europa, privo delle risorse competitive che fino a poco tempo fa gli permettevano di intrattenere i fan. Fanno parte del folklore della Champions League e il Bayern li ha battuti 1-5 portandosi all’ottavo posto, nelle posizioni di qualificazione diretta.

Il PSG, che aveva accumulato tre sconfitte e stava sprofondando nella zona di eliminazione, ha affrontato il Salisburgo impoverito, costretto a fare punti per evitare di essere eliminato a gennaio. Ha fatto più che sufficiente per ottenere i tre punti. Dal gioco, dalle occasioni, dalla bellezza dei suoi abbinamenti. Lo 0-1 di Gonçalo Ramos, entrato come è previsto dalla legge sul secondo palo, ha portato alla vittoria dopo un colpo di testa di Hakimi. Mendes e Doue hanno completato il punteggio del club francese, che è rimasto con le unghie al 24esimo posto in classifica, ultima macchina in zona qualificazione tramite playoff. Restano due date per difendere la loro piccola conquista: contro il Manchester City al Parco dei Principi, il 21 gennaio; e contro lo Stoccarda il 29.

L’adrenalina del Salisburgo contrasta con la calma e il calcolo moderato del Leverkusen. Là si fronteggiarono due amanti della tattica intesa come controllo del rischio. Xabi Alonso e Simone Inzaghi, allenatori di Bayer e Inter, mentre calcolavano le probabilità di premi e ricompense, hanno schierato un groviglio di dimensioni tali che la partita è lentamente scivolata verso la stagnazione.

Il gol di Mukiele

Un tiro di Tella contro la traversa, nei primi minuti, ha rappresentato l’azione più emozionante della serata. Una sorpresa che l’Inter non si è concessa ancora fino alla fine. Per 90 minuti, i due contendenti si scontrarono in quello che sembrò un vero e proprio armistizio. Xabi ha schierato quattro difensori centrali in fila e due terzini lunghi davanti, raddoppiando le possibilità del centro-pentola da un lato e dello scudetto dall’altro. Il Leverkusen del tecnico basco ha giocato pressando quanto basta e ritirandosi velocemente. Quando l’Inter ha allungato, il Leverkusen ha mostrato seri problemi di gioco poiché accumulando così tanti difensori ha spopolato il suo centrocampo di esperti associativi. Tra Kovár, il portiere, Tapsoba, il difensore centrale sinistro, e Palacios, il secondo perno, hanno consegnato così tanti palloni a Çalhanoglu che il centrocampista deve essersi sentito sopraffatto dal dovere di fare qualcosa di produttivo con così tanti doni. Non ha fatto niente, forse non poteva. Un’altra squadra sarebbe affondata. Non questo Leverkusen, blocco forte, calmo sotto i suoi molteplici gusci protettivi, di fronte a un avversario in cui si riconosceva nell’arte della speculazione. La parità faceva bene a entrambi.

Il partito si è diretto verso una paralisi reciprocamente assicurata. I tifosi si erano rassegnati a lasciare la tribuna sullo 0-0 quando nel recupero, dopo un calcio d’angolo e diversi rimbalzi in area, Mukiele, quarto difensore centrale della sua squadra, ha portato il punteggio sull’1-0. È bastato un momento di relax. L’obiettivo, senza conseguenze importanti nella classificazione, implica una curiosità statistica. Dopo quasi sei partite giocate, l’Inter, quarta in classifica, ha subito così il primo gol subito in questa Champions League, mentre il Bayer è salito automaticamente al secondo posto, appena sotto il Liverpool e appena sopra l’Aston Villa di Unai Emery che ha battuto in casa il Lipsia (2 -3).



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Luca

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