Il romanziere Guillem Fontera se n’è andato Letteratura
È morto a Palma all’età di 79 anni Guillem Frontera, scrittore maiorchino, autore di romanzi mirati che hanno lasciato il segno e che sicuramente rimarranno nella memoria dei suoi lettori, soprattutto I macellai e anche Sicilia senza morti. È stata una giornata fredda, dopo una grandinata che ha spazzato la pianura di Maiorca da dove si trovava e ha sollevato tutto il mare.
Il lavoro di Frontera racconta e inventa una Maiorca rurale che si scontra con gli investimenti del turismo negli anni ’60 e poi cerca di tratteggiare la mafia politica e imprenditoriale degli anni ’90-2000 Sicilia senza morti. Quest’opera è stata tradotta in spagnolo e ha una versione adattata in una serie televisiva in IB3. La discussione era sui giornali, nei tribunali e in carcere, i fatti erano quasi tutti reali. Non ha detto tutto, non poteva essere.
Guillem Frontera Pascual (Ariany, 1945) ha scritto un altro libro realistico, Tirannosauro, che potremmo dire è lo sguardo crudo di un bambino e di un giovane stagista nel seminario francescano, negli anni ’50, nella Portiúncula de s’Arenal. Figlio di una famiglia di contadini dove era tradizione costruire lanterne (dei segnali marittimi), è stato testimone di ciò che è accaduto e che ormai è così frequente denunciare: autoritarismo e abusi sui minori in ambito religioso. La censura della dittatura franchista ha improvvisamente posto il veto alla prima pubblicazione, uscita forse nel 1997 e pubblicata due anni fa.
Non fu affatto una figura secondaria nella letteratura e nella cultura catalana e per due generazioni fu diverso e poliedrico, fu un giovane poeta, un editore alternativo e nella maturità un manager culturale (con diritto alla Palma Consiglio comunale e poi con i socialisti e i nazionalisti nel governo delle Isole Baleari, alla fine degli anni ’90).
Era delicato, con un cuore debole – è stato un po’ spaventoso per mesi. Per forse mezzo secolo scrisse quotidianamente alla stampa e il suo ultimo “pensione”, stanco e per motivi di salute, fu evidente quando smise di pubblicare i suoi commoventi e lucidi commenti sulCompriamo io Ultimo minuto da Palma.
È sempre stato un professionista delle lettere, come dice lui stesso, e ha seguito il ponte della tradizione dei “Maiorchini di Barcellona”, inaugurata nel XIX e all’inizio del XX secolo dai classici della poesia e delle buone lettere. La migrazione di giovani o veterani verso la metropoli accelererà negli anni 60-70 e prima, come Baltasar Porcel, Valentí Puig, Jaume Pomar, Biel Mesquida, Carme Riera e tanti altri; come più tardi, i novizi dell’epoca Arnau Pons, Melcior Comes, Llucia Ramis, Emili Manzano, Andreu Gomila.
La ricerca di lavoro e di perfezionamento costrinse anche Frontera a lavorare e a trovare posti per editori, redattori di enciclopedie, programmi TVE di Barcellona, Ràdio 4, riviste di viaggio, guide segrete. Si è dedicato all’adattamento di opere per serie o produzioni teatrali simili Signora morta di Llorenç Villalonga e prima L’hostal de la bolla di Miquel S. Oliver o Machiavelli.
Novell è stato istruito fin dall’inizio dal classico e dal signor Llorenç Villalonga e pubblicato sotto la sua ala protettrice I Macellai (1968), presso la stessa casa editrice Club Editor dove l’ereditiera di Joan Sales, Maria Bohigas gestì non molto tempo fa il salvataggio delle prime opere e romanzi e il rilancio delle novità.
Fu fino alla morte anima e direttore letterario della casa editrice Ensiola con sede a Muro, a Maiorca, e già negli anni ’60 lanciò una raccolta di poesie ‘La Sínia’ (1965), dissidente dalle formalità classiche di Moll con il geografo Tomeu Barceló. Era un giovane poeta, con tre titoli, e tardi quasi di nascosto. Avevo smesso da tempo di essere un uomo delle notti, dei bar e del fumo a Barcellona e Maiorca. A Genova, a Palma, era parte centrale di un bar leggendario negli anni ’80: Es pou bo.
Sapeva fare molte cose. Uscito giovane dal seminario, lavorò in un’agenzia di viaggi e come reporter a Palma. Fu sempre uomo di fiducia dell’ormai estinto redattore capo Pere Serra, pilastro dellaUltimo minuto. Entrambi erano interessati al mondo dell’arte, Serra come collezionista e Frontera come gallerista esperto ed effimero. Hanno realizzato enciclopedie e memorie.
Sui giornali e sulle riviste sportive scrisse più volte sotto pseudonimo. Ecco perché è stato uno dei principali scrittori ed editorialisti maiorchini dagli anni ’70 fino a Suara. Assapora il romanzo noir con La via dei canguri e il ricordo sepolto Ogni giorno che stai in silenzio, e nel 2007 ha ricevuto il premio Serra d’Or per la narrazione per Morte e pioggia.
In Pere Antoni Pons faccio una biografia in conversazione con Frontera, Paesaggio mutevole con figura inquieta (Direttore di Leonard Muntaner). Pochi mesi prima di morire, ricevette un omaggio dalOra le Isole Baleari. A Maiorca è stato pubblicato anche un grosso libro di presentazioni e analisi, una pietra miliare che è stata una brutta estate.