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Braga Netto, Bolsonaro, piano di omicidio: vedi punti della dichiarazione di Mauro Cid al PF


Il tenente colonnello Mauro Cid è stato interrogato giovedì (5) sul piano “Punhal Verde e Amarelo”, che mirava ad assassinare il presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT), il vice Geraldo Alckmin (PSB) e il ministro della Corte Suprema Federale ( STF) Alexandre de Moraes.

Ex aiutante di campo dell’ex presidente Jair Bolsonaro (PL), Cid è stato intervistato dalla Polizia Federale (PF).

Nella testimonianza, secondo l’indagine del CNNIl Cid ha rafforzato la partecipazione del generale Walter Braga Netto (PL) al complotto golpista che voleva impedire a Lula di entrare in carica dopo le elezioni presidenziali del 2022.

Braga Netto, che è stato ministro della Difesa e della Casa Civile nel governo Bolsonaro, era candidato alla vicepresidenza dell’ex presidente nell’ultima disputa per Planalto.

Secondo un’indagine del PF, l’ex ministro avrebbe approvato i piani di assassinio e sarebbe stato il coordinatore del piano golpista.

La difesa di Braga Netto ha indicato che il “manoscritto del colpo di stato” era materiale preparatorio per le risposte alle richieste della stampa.

Ripetizione

Cid, secondo fonti di CNNha ripetuto le informazioni che aveva fornito a Moraes nella testimonianza alla STF il 21 novembre, quando aveva mantenuto il patteggiamento.

L’udienza di giovedì è stata la prima in cui l’ex aiutante di campo è stato interrogato espressamente dagli agenti della polizia federale sul piano. Ha già rilasciato 14 dichiarazioni su questo e altri casi.

A Moraes, l’ex aiutante di campo ha anche dichiarato di non essere a conoscenza di un piano per uccidere Lula, Alckmin e lo stesso ministro della STF.

Il Cid è stato nominato insieme a Bolsonaro in tre casi: oltre al colpo di stato, al caso della tessera dei vaccini e al caso dei gioielli.

Confusione

Nella sua testimonianza, Cid ha anche detto che Cezar Bitencourt, il suo avvocato, era confuso quando ha detto che Bolsonaro era a conoscenza del piano per uccidere Lula.

L’ex aiutante di campo ha detto al delegato del PF Fábio Shor che non poteva confermare se l’ex presidente fosse a conoscenza del piano Punhal Verde e Amarelo perché lui stesso non ne era a conoscenza.

Secondo la Polizia Federale, il generale Mario Fernandes, allora numero 2 della Segreteria Generale della Presidenza del governo Bolsonaro, era responsabile della preparazione del cosiddetto piano “Pugnale Verde e Giallo”.

*Con informazioni di Jussara Soares e Elijonas Maia

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Luca

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