Eduardo: Bolsonaro è il piano A, io potrei essere il piano B nel 2026 – 04/12/2024 – Power
O deputato federale Eduardo Bolsonaro (PL-SP) ha ammesso mercoledì (4) il suo nome come “piano B” della destra elezioni elezioni presidenziali del 2026, ma ha detto che il piano A è ancora suo padre, Jair Bolsonaro (PL), dichiarato non idoneo dal EST (Tribunale elettorale superiore).
“Il piano A sì [Jair] Bolsonaro, posso essere il piano B”, ha detto Eduardo, che si trova a Buenos Aires, dove ha partecipato ad un panel della CPAC (Conservative Political Action Conference). Nonostante la dichiarazione, ha sottolineato di non essere candidato alle prossime elezioni brasiliane .
Sia l’ex presidente, i suoi figli che il PL, il partito che ospita l’intera famiglia, insistono sulla possibilità di invertire l’ineleggibilità di Bolsonaro come strategia principale per l’elezione al Palazzo Planalto.
Il nome dell’ex first lady Michelle Bolsonaro o di uno dei figli dell’ex presidente (Flávio, Eduardo o Carlos) è considerato un’alternativa dagli alleati.
Valdemaro Costa Netopresidente del PL, aveva menzionato il nome di Eduardo a GloboNews in ottobre come opzione per candidarsi alla presidenza nel 2026. “Il primo della fila è Tarcisio [de Freitas, governador de São Paulo, atualmente filiado ao Republicanos]ma abbiamo anche Eduardo Bolsonaro”, ha detto.
Nonostante il suo discorso, Valdemar ha affermato di credere nella fattibilità della candidatura di Bolsonaro attraverso l’amnistia approvata dal Parlamento Congresso Nazionale.
Eduardo ha difeso al CPAC la tesi secondo cui suo padre e l’ideologia che difende sono perseguitati. Ha mostrato il video in cui Bolsonaro si avvicina a una balena a bordo di una moto d’acqua. Eduardo ha detto: “ti meriti il carcere per questo?”, ricevendo in risposta un “no”.
“Cos’è questo?” chiese il vice. “Dittatura”, ha risposto il pubblico. Ha anche mostrato resoconti sull’incontro di Bolsonaro con gli ambasciatori e ha affermato che gli arrestati nel Attentati di colpo di stato dell’8 gennaio non hanno fatto nulla di male.
“Erano brasiliani che difendevano la verità in modo pacifico”, ha detto il deputato. Nel pubblico si sono sentite grida di “libertà” e “amnistia”.
Anche l’ex presidente ha partecipato, in videoconferenza, alla conferenza, e ha dichiarato di non aver mai pensato a un colpo di stato. Attaccato il ministro STF (Supremo Tribunale Federale) Alessandro di Moraes e disse che era perseguitato da lui. Ha fatto nuovamente appello per la restituzione del suo passaporto, affinché, secondo lui, potesse presenziare all’insediamento del presidente eletto della U.S.A., Donald Trump.
Diversi giovani sostenitori di Javier Mileyvestito con giacca e cravatta e cappelli con la scritta “Make Argentina Great Again”, ha chiesto delle foto al deputato. Altri hanno chiesto aiuto ad amici o familiari brasiliani detenuti a Buenos Aires su richiesta del sistema giudiziario brasiliano.