Motta sostiene che il Congresso non dovrebbe negoziare le prerogative con la STF
Il candidato preferito nella disputa per la presidenza della Camera, Hugo Motta (Republicanos-PB), ha dichiarato martedì (3) che il Congresso non può rinunciare alle sue prerogative di fronte alle decisioni del Tribunale Supremo Federale (STF). La dichiarazione si riferiva alla liberazione del blocco degli emendamenti parlamentari presentato dal ministro Flávio Dino, ma con riserve.
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Motta ha ribadito che Dino deve “sbloccare la Finanziaria”. Secondo lui, l’imposizione di regole più severe sulla distribuzione degli emendamenti ha creato disagio tra i parlamentari, che non hanno considerato le modifiche approvate e trasformate in legge.
“La questione degli emendamenti deriva da un accordo tra le potenze. Ci auguriamo che la magistratura sblocchi il nostro bilancio”, ha dichiarato Motta, in conferenza stampa dopo l’incontro con la FPA.
Il parlamentare ha inoltre ribadito che il Congresso non può rinunciare alle sue prerogative né negoziare questo tema. “Questo è un punto chiaro al quale non rinunceremo a negoziare questi termini”, ha detto.
Secondo Motta la legislatura va rispettata per le sue dimensioni e così egli intende condurre i lavori alla Camera, se eletto.
Il tema degli emendamenti è stato discusso nella riunione dei dirigenti del partito, ma non è ancora stata definita la posizione ufficiale della Camera sulla decisione di Flávio Dino.
Tra le riserve, Dino ha stabilito che per gli “emendamenti Pix” l’uscita dipenderà dai piani di lavoro preventivamente approvati dai ministeri competenti, come quello della Sanità o dell’Istruzione. Le precedenti questioni pendenti devono essere risolte entro 60 giorni. Altrimenti Dino prevede la sospensione dei trasferimenti e “accertamento delle responsabilità civili e penali”.