Sono circa 50.000 le persone sfollate in Siria a seguito degli attacchi dei ribelli
Il governo siriano, guidato da Bashar al-Assad, cerca il sostegno dei suoi alleati, Iran e Russia, compresi i bombardamenti effettuati con l’aiuto del presidente russo Vladimir Putin
La recente escalation di violenza nel nord-ovest Siria ha provocato spostamento di circa 50mila persone negli ultimi giorni. La regione, ora sotto il controllo di ribelli jihadisti sostenuti da Turchiaconosciuta con l’acronimo HTS, è stata teatro di intensi conflitti. Questo gruppo, uno dei resti di Al-Qaeda, ha destabilizzato l’area, costringendo migliaia di persone a lasciare le proprie case. Le autorità siriane e le Nazioni Unite hanno confermato che circa 48.500 persone sono già state sfollate, e questo numero è destinato ad aumentare, soprattutto con la città di Aleppo, la seconda più grande del paese, anch’essa sotto il controllo dei ribelli.
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Il governo siriano, guidato da Bashar al-Assad, cerca il sostegno dei suoi alleati, Iran e Russiaper contenere l’avanzata dei ribelli. Tuttavia, nonostante gli sforzi, compresi i bombardamenti mirati, effettuati con l’assistenza del presidente russo Vladimir Putinil successo è stato limitato. Cresce la preoccupazione per la possibilità che i gruppi ribelli avanzino verso sud, verso regioni più popolate, cosa che potrebbe innescare una nuova ondata di sfollamenti interni e un aumento del numero di rifugiati che cercano rifugio in altri paesi del Medio Oriente e dell’Europa. Dall’inizio della guerra in Siria nel marzo 2011, più di 6,5 milioni di persone hanno lasciato il Paese, mentre altri 7 milioni sono sfollati interni.
Pubblicato da Luisa Cardoso