La PGR prepara un’unica controversa denuncia contro Bolsonaro – 01/12/2024 – Power
Il Procuratore Generale della Repubblica, Paolo Gonetpredispone una denuncia congiunta al STF (Corte federale suprema) contro l’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) allo scopo di riunire i casi del complotto golpista, della gioielleria saudita e della tessera vaccinale. Avvocati ascoltati Foglio differiscono sulla fattibilità della strategia.
UN Polizia federale ha incriminato Bolsonaro con l’accusa di coinvolgimento in un piano volto a impedire l’inaugurazione dell’ Luiz Inácio Lula da Silva (P.T) nel 2022. Si aggiunge l’accusa penale altri contro il capitano di riserva.
Oltre ad essere sospettato nelle indagini su complotto del colpo di statol’ex presidente è stato anche incriminato dal PF in un’indagine sull’ Vendita di gioielli sauditi ricevuto in dono dal governo brasiliano e falsificazione del certificati di vaccino contra a Covid-19.
Bolsonaro non è imputato in nessuno dei casi né è formalmente accusato. IL PGR (Procura Generale) li analizzerà e definirà i prossimi passi in base agli elementi raccolti nelle indagini. L’organismo può presentare una denuncia, richiedere la chiusura dell’indagine o richiedere ulteriori azioni.
La Procura conferma di aver già ricevuto il rapporto del PF sul complotto del colpo di stato. La legge stabilisce un termine di 15 giorni per rendere la dichiarazione ma, nella pratica, il termine può essere reso più flessibile se è necessario più tempo. L’istituzione non perde il diritto di proporre reclamo qualora la norma non venga rispettata.
Il procuratore generale sta valutando la possibilità di presentare un’accusa congiunta contro l’ex presidente, unendo i casi. La strategia è a discrezione del Pubblico Ministerodicono gli esperti intervistati dal rapporto.
Nel formulare l’accusa, il PGR deve osservare se sussistono prove della materialità del reato e prove di paternità, cioè elementi concreti che dimostrino l’esistenza di un reato e prove che lo stesso sia collegato a un autore.
Il contenuto del rapporto sarà analizzato dal Gruppo strategico per la lotta contro gli atti antidemocratici del MPF (Ministero pubblico federale).
Secondo la rubrica di Mônica BergamoGonet dovrebbe sporgere denuncia contro Bolsonaro solo nel 2025. I ministri della STF, a loro volta, valutano che il processo dovrebbe svolgersi nella prima metà del prossimo anno, per evitare il calendario elettorale del 2026.
L’avvocato penalista Carolina Amorim, dottore in procedura penale, ritiene che sarebbe corretto che la PGR presentasse tre denunce, trattandosi di indagini distinte. “L’indagine sui vaccini e sui gioielli non ha alcun collegamento con le accuse del presunto complotto golpista”, afferma, affermando che per un pezzo unico sarebbero necessarie circostanze simili e un tempo e un luogo comuni.
La tesi trae origine dalle ipotesi contenute nell’articolo 76 del codice di procedura penale, che stabilisce le situazioni che motivano l’unione delle accuse, come quando l’evidenza di un’infrazione interferisce con quella di altre o quando la condotta è posta in essere dalle stesse persone congiuntamente, nello stesso momento e nello stesso luogo.
Secondo Jacinto Coutinho, professore di diritto processuale penale presso l’UFPR (Università Federale del Paraná), non esiste alcun ostacolo giuridico all’unione dei casi in una stessa denuncia, anche se è “un po’ rischioso, a causa della complessità del processo e della possibile difficoltà per la difesa.”
Coutinho sostiene che, nonostante ci sia “anche lontanamente una connessione” tra i casi, si tratta di situazioni e strutture diverse, per cui l’ideale sarebbe sporgere denuncia per ogni fatto e dar luogo ai rispettivi processi.
“Il rischio di confondere molto le cose e di aggiungere complessità al processo è commettere una dipendenza. Di fronte ad una dipendenza, quello che è successo in Lava Jato“, dice l’insegnante.
Maurício Zanoide de Moraes, professore di procedura penale all’USP (Università di San Paolo), ritiene invece che ci sia più logica nel costruire una narrazione con un inizio, una parte centrale e una fine, anche se divisa in gruppi, piuttosto che farlo in modo isolato.
Secondo lui, la Procura potrebbe presentare una denuncia congiunta se la ritenesse sensata dal punto di vista dell’efficienza, dell’utilità e di una migliore indagine complessiva della condotta.
Ma l’avvocato cita ostacoli, come ad esempio il fatto che accusa e difesa possono citare fino a otto testimoni ciascuna per ogni presunto comportamento. Se le accuse fossero quattro ci sarebbero già 64 testimoni entro il limite previsto dalla legge.
“Immagina la complessità che non richiede”, dice. “Non ha senso che la Procura presenti una denuncia che richiede anni per essere completata.”
Un altro problema è la differenza nelle fasi di ciascuna indagine. La necessità di nuovi passaggi in uno di essi potrebbe ritardare la proposizione del reclamo unico. Un vantaggio nel presentarne tre sarebbe quello di consentire a ciascun caso di maturare con i propri tempi.
Raquel Scalcon, consulente e professoressa di diritto penale alla FGV-SP, afferma che, se la PGR individua chiaramente i collegamenti tra le indagini, è logico presentare una denuncia congiunta. Per fare questo, ci vorrebbe una narrazione che intrecci un unico atto con più passaggi, dice l’avvocato.
“Questa denuncia deve essere molto ben costruita per poter essere sostenuta ed essere effettivamente attuabile, perché coinvolge un ex presidente, implica una discussione su un tentativo di colpo di stato. È un caso molto, molto delicato. Spero e immagino che il PGR sarà molto cauto. Non sarà una denuncia affrettata”, dice Scalcon.