Lira critica il PF per aver incriminato Marcel van Hattem e Gilberto Silva
Il presidente della Camera, Arthur Lira (PP-AL), ha criticato la Polizia federale per l’incriminazione dei deputati Marcel Van Hattem (Novo-RS) e Cabo Gilberto Silva (PL-PB) dopo aver criticato il delegato Fábio Shor. Lira ha detto di considerare con “grande preoccupazione i recenti tentativi” del PF di indagare sui parlamentari per i discorsi tenuti in tribuna.
Lira ha difeso il pieno esercizio della libertà di espressione del pensiero e dell’immunità materiale dei deputati. Inoltre, ha segnalato che la Camera dovrebbe perseguire il delegato per “abuso di potere”.
“Questa Camera raggiungerà i limiti estremi affinché coloro che violano le prerogative parlamentari siano chiamati a rispondere di abuso di autorità”, ha affermato il presidente della Camera, mercoledì sera (27), durante la seduta.
Per Lira i due deputati “non meritano” di essere oggetto di indagini. “Due dichiarazioni avvenute non meritano il trattamento che ricevono dalla Polizia Federale. Il deputato Van Hattem e il deputato Gilberto Silva non sono degni di indagini e di incriminazioni”, ha sottolineato.
Van Hattem è diventato il bersaglio di un processo confidenziale presso la Corte Suprema Federale (STF) dopo aver accusato il delegato del PF di produrre “rapporti fraudolenti” per tenere in prigione Filipe Martins, ex consigliere per gli affari internazionali del governo Bolsonaro. All’epoca il parlamentare mostrò una foto del delegato e lo definì un “aggressore del potere”.
Silva ha mosso critiche simili contro Shor, responsabile delle indagini che coinvolgono l’ex presidente Jair Bolsonaro (PL), come l’indagine sul presunto tentativo di colpo di stato e il presunto piano per falsificare le carte di vaccinazione. I due sono accusati di calunnia e diffamazione.
Lira difende le prerogative dei parlamentari: “La nostra voce è la voce del popolo”
Il presidente della Camera ha sostenuto che senza l’immunità materiale il Parlamento “sarebbe soggetto a limitazioni e censure di ogni genere, con una evidente compromissione dell’attività parlamentare e un inequivocabile indebolimento della stessa democrazia”.
“Non permetteremo battute d’arresto che mettano a repentaglio questa garanzia fondamentale… Sia chiaro: la nostra voce è la voce del popolo e non sarà messa a tacere”, ha affermato.
Ha sottolineato che la sua manifestazione non è stata fatta per “mancare di rispetto, insultare o intimidire” e ha sottolineato che i parlamentari hanno dei limiti che, se non vengono rispettati, devono essere puniti dal Consiglio di Etica e dall’Ispettorato della Camera.
“Questa presidenza rispetta, non importa quanto io sia in disaccordo con alcune affermazioni fatte sulla tribuna, a volte faccio anche finta di non sentirle per non aumentare il dibattito, né discutere con chi penso abbia torto. Ma ho l’obbligo di rispettarli, perché questa piattaforma è inviolabile”, ha affermato.