“Ne parleremo quando sarà tutto finito”
Il comandante dell’Esercito, generale Tomás Ribeiro de Paiva, ha detto che commenterà l’operazione della Polizia Federale (PF) che ha arrestato soldati per aver partecipato ad un presunto complotto golpista solo dopo la fine di tutte le operazioni.
“Ne parleremo quando tutte le operazioni del PF saranno completate e riceveremo le richieste. Allora avremo più informazioni ufficiali”, ha detto il generale lunedì (25).
La dichiarazione è stata fatta durante la cerimonia di apertura dell’esercitazione Perseu, nella Base dell’Aviazione dell’Esercito, a Taubaté, nella Valle del Paraíba.
La settimana scorsa, la Polizia Federale (PF) ha incriminato l’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) e altre 36 persone sospettate di aver partecipato a un complotto golpista, tra cui ex ministri, personale militare, agenti della polizia federale e un prete.
Secondo il PF, il presunto piano prevedeva anche l’assassinio del presidente Lula (PT), del suo vicepresidente Geraldo Alckmin (PSB) e del ministro della Corte Suprema Federale (STF), Alexandre de Moraes.
Come riportato da Gazzetta del Popoloquattro dei militari dell’Esercito arrestati sarebbero legati al “bambini neri”nome informale dato ai soldati delle operazioni speciali che indossano berretti neri.
Taglio delle spese
Parlando del pacchetto di tagli alle spese studiato dal governo che prevede la sospensione del pagamento degli stipendi del personale militare condannato o espulso dalle Forze terrestri, il generale Tomás Paiva ha detto che la questione è in discussione presso i ministeri delle Finanze e della Difesa.
“Le misure che si stanno adottando non mirano ad ‘a’ o ‘b’, ma mirano ad aiutare il Brasile nel suo insieme a trovare soluzioni ai problemi di emergenza che sta attraversando”, ha affermato il comandante dell’Esercito.
Múcio “ha accettato” la richiesta di Haddad
La settimana scorsa, il ministro della Difesa, José Múcio, ha dichiarato di aver accolto la richiesta del ministro delle Finanze, Fernando Haddad, di misure di riduzione dei costi
La proposta presentata da Haddad prevede, tra l’altro, modifiche alla spesa per il pensionamento militare e l’avanzamento di carriera.
Múcio ha confermato che si sta discutendo anche di modificare l’età minima dei soldati per entrare nella riserva retribuita. Oggi l’età minima è 55 anni.
Attualmente i soldati devono avere 35 anni di servizio per entrare nelle riserve. La modifica potrebbe aumentare l’anzianità di servizio di tre anni.
Il taglio prevede anche la fine del beneficio corrisposto ai familiari dei militari espulsi dalle Forze Armate; aumentare lo sconto per i fondi sanitari al 3,5%; e la fine dei pagamenti della pensione ai parenti quali genitori e fratelli (beneficiari di secondo ordine) dopo che il beneficio è già stato concesso a coniugi e figli (beneficiari di primo ordine).