La manovra di Lobato di andare dal notaio intrappola il Governo nel caso di frode fiscale del fidanzato di Ayuso | Spagna
Il caso della fuga di un’e-mail di trattativa tra la procura e l’avvocato di Alberto González Amador, fidanzato di Isabel Díaz Ayuso, in un’indagine per due reati fiscali, ha preso una nuova piega fino a diventare un problema interno al PSOE con conseguenze inaspettate : la possibilità che queste informazioni provenissero direttamente da La Moncloa. La decisione di Juan Lobato, leader del PSOE di Madrid, di recarsi da un notaio a novembre per registrare alcuni messaggi WhatsApp che aveva incrociato a marzo con Pilar Sánchez Acera, che allora lavorava a La Moncloa nel gabinetto del presidente Pedro Sánchez, rivelato da ABC, ha portato a un pasticcio difficile da risolvere per lo stesso Esecutivo, che ora è stato implicato in questo caso di fuga di notizie.
Sia Lobato che lo stesso Governo, nelle loro spiegazioni pubbliche di questo lunedì, insistono sul fatto che da questi messaggi WhatsApp, che non sono stati resi pubblici, non consegue affatto che La Moncloa sia l’autore di questa fuga di notizie ai media, che ora è in corso di indagine presso la Corte Suprema e nella quale, secondo un rapporto della Guardia Civil, il procuratore generale, Álvaro García, avrebbe avuto una “partecipazione preminente”. L’Esecutivo, infatti, nega categoricamente di essere l’autore di tale fuga di notizie. In questi messaggi, come ha spiegato Lobato pubblicamente e secondo fonti governative, Sánchez Acera, capo di gabinetto di Óscar López, allora a La Moncloa e oggi ministro della Trasformazione Digitale, spiega al leader del PSOE a Madrid che le informazioni che gli invia riguardo Il caso, che era segreto, è stato ottenuto “dai media” e, quindi, non gli è arrivato dall’accusa né si è trattato di una rivelazione di segreti.
In realtà, nel momento in cui ha avuto luogo questo scambio tra i due politici, usuale prima delle sessioni di controllo dell’Assemblea di Madrid – entrambi sono membri della direzione del PSOE di Madrid e sono soliti parlare di quella sessione e scambiarsi documenti – i il documento non era ancora stato pubblicato nella sua interezza. Lobato ha anche assicurato a La Sexta che la versione che gli ha inviato Sánchez Acera non aveva la filigrana, come è stata pubblicata quella mattina su alcuni media.
La vicenda ha acquisito rapidamente grande importanza, non solo politica ma anche giudiziaria, perché il giudice della Corte Suprema che segue il caso, Ángel Hurtado, ha chiamato a testimoniare Lobato e gli ha chiesto di conservare il verbale notarile con l’esatto contenuto della Messaggi WhatsApp con Sánchez Acera. La questione, che già rappresentava un problema molto serio per il governo perché ha portato alla prima incriminazione di un procuratore generale in una democrazia, si complica ulteriormente con il possibile coinvolgimento diretto di funzionari di La Moncloa.
L’Esecutivo, tuttavia, nega categoricamente ogni responsabilità per la fuga di notizie. Lo ha fatto pubblicamente il ministro delle Politiche Territoriali, Ángel Víctor Torres, in una conferenza stampa a La Moncloa. “Nel Governo lo abbiamo scoperto [de este asunto] attraverso la stampa. Quello che è successo è che il capo di gabinetto del presidente della Comunità di Madrid ha diffuso informazioni false e quello che ha fatto il procuratore generale dello Stato è stato smentire la bufala e dire la verità. Questo è quello che è successo. Non abbiamo altro da aggiungere. Il pubblico ministero ha detto che si trattava di una bufala e ha dimostrato che era falso, è esattamente il contrario”, ha detto.
Questa è la versione che il Governo ha sempre offerto, cioè che di fronte alla menzogna diffusa da Miguel Ángel Rodríguez, braccio destro di Ayuso, secondo cui sarebbe stata la Procura a offrire un patto di conformità al fidanzato del presidente , García ha smentito con una nota tale idea e ha rivelato che in realtà è accaduto il contrario, cioè che l’offerta di accordo e, quindi, il riconoscimento dei delitti è arrivata dall’avvocato del compagno del leader del PP.
Diverse fonti governative insistono su questa smentita e confidano che tutto finisca per essere chiarito, se necessario, nei tribunali, perché questo scambio di messaggi non indica alcuna fuga di notizie, ma piuttosto uno scambio di qualcosa che era arrivato loro attraverso i media. In ogni caso, il disagio a La Moncloa con Lobato è molto importante, soprattutto perché credono che con questa manovra di andare di nascosto dal notaio per registrare i suoi messaggi con un collega di partito, che nessuno capisce appieno, il leader del PSOE Che cosa Quello ottenuto a Madrid è che invece di parlare della frode fiscale di 350.000 euro da parte del partner di Ayuso, la polemica si è concentrata sulla fuga di informazioni sulla trattativa tra il pubblico ministero e l’avvocato e anche adesso si concentra il tiro non solo nella procura ma a La Moncloa.
Questa questione arriva in un momento di particolare tensione interna al PSOE di Madrid. Questo fine settimana si terrà il congresso federale, poi si aprirà l’iter per il congresso regionale. E lì Lobato era già in gravi difficoltà prima che scoppiasse questo scandalo, perché tutto indica che Pedro Sánchez non è soddisfatto della sua gestione alla guida dell’opposizione ad Ayuso a Madrid ed era uno dei leader che vuole rinnovare. Il candidato con maggiori possibilità di succedere a Lobato è proprio Óscar López, il capo di Sánchez Acera, persona di fiducia di Sánchez e peso massimo del PSOE con molta esperienza. Lobato è disposto a difendersi da questa offensiva della direzione nazionale alle primarie, ma questa polemica indebolisce molto le sue opzioni perché nessuno capisce bene questo movimento di registrazione dei messaggi di un collega di partito presso un notaio. In effetti, il movimento interno al PSOE suggerisce che Lobato in questo momento potrebbe terminare il suo mandato ancor prima di arrivare a quelle primarie.
Nel frattempo, il PP ha approfittato di questo intreccio di Lobato per esercitare maggiore pressione su Sánchez. Ora la questione politica è di nuovo nelle mani della giustizia e i movimenti del giudice della Corte Suprema, che dopo Lobato potrebbe convocare anche Sánchez Acera, e il PSOE e il governo arrivano al congresso socialista di Siviglia, che in teoria era previsto così una dimostrazione di unità, in un momento di tensioni interne sempre più evidenti e in attesa di decisioni giudiziarie molto rilevanti non solo in questa vicenda ma anche in quella delle denunce di Víctor de Aldama, l’imprenditore che sostiene di aver dato contanti a diversi membri della leadership socialista, cosa che negano categoricamente.