Sotto l’influenza di Trump e Milei, il capo negoziatore dell’UE arriva a Brasilia per cercare di concludere un accordo con il Mercosur
I principali negoziatori del Mercosur e dell’Unione Europea si incontreranno a partire da martedì (26), a Brasilia, in una nuova offensiva per chiudere l’accordo di libero scambio tra i due blocchi.
I negoziati, che vanno avanti da quasi 25 anni senza concludersi, hanno acquisito slancio nelle ultime settimane di fronte a due fattori geopolitici: l’“effetto Milei” e l’“effetto Trump”.
Il governo di Javier Milei, in Argentina, ha modificato nei negoziati la posizione apertamente protezionista dell’amministrazione peronista di Alberto Fernández. Dopo un inizio più titubante, in cui altri temi venivano considerati prioritari, i tecnici del governo Milei hanno dato il via libera all’avanzamento dell’accordo.
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, con un discorso sull’aumento dei dazi, dà agli europei un senso di urgenza nell’opporsi agli Stati Uniti e dimostrare che il libero scambio è ancora un principio importante.
Ovviamente, ci sono questioni pratiche da risolvere durante la negoziazione. L’ambiente e lo spazio per le politiche industriali da parte sudamericana sono ancora questioni aperte.
Su questo secondo punto, l’impasse relativa agli acquisti pubblici, sollevata dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) all’inizio del 2023, è già stata superata. Tuttavia, restano ancora alcune questioni in sospeso.
Il capo negoziatore dell’UE, Rupert Schlegelmich, parteciperà personalmente ai negoziati di Brasilia. Le conversazioni si svolgeranno fino a venerdì (29) a Itamaraty.
Saranno presenti anche rappresentanti di Argentina, Uruguay e Paraguay.
Secondo un alto funzionario del governo brasiliano sarebbe esagerato dire che c’è “ottimismo” per la conclusione dei negoziati, ma i settori tecnici continuano a lavorare lontano dai riflettori e si vede “una luce alla fine dei negoziati”. tunnel” per chiudere l’accordo adesso.
Se tutto andrà bene, secondo questa fonte, l’annuncio dell’accordo di libero scambio UE-Mercosur potrebbe avvenire tra il 5 e il 6 dicembre. In questi giorni è previsto a Montevideo il vertice del blocco sudamericano.
La possibilità di un accordo ha indotto il gruppo Carrefour a sospendere, la settimana scorsa, gli acquisti di carne bovina dai paesi del Mercosur.
Nel caso dell’ambiente, vi sono ancora diverse questioni in sospeso da risolvere nei negoziati. Nel 2023 l’UE ha chiesto l’inclusione di un protocollo aggiuntivo al trattato in discussione con il Mercosur.
Il Brasile e i suoi partner nel blocco sudamericano hanno valutato che il documento va oltre, in alcuni punti, gli obiettivi climatici nell’ambito dello stesso Accordo di Parigi e aumenta il rischio di “protezionismo verde”.
Il Mercosur vuole anche includere, in un documento, un impegno dell’UE a sostenere finanziariamente i paesi nelle azioni di preservazione ambientale e di lotta alla deforestazione. Il focus non è solo l’Amazzonia.
Un’altra richiesta del Mercosur è quella di lasciare i suoi partner classificati come “paesi a basso rischio” nella nuova legge anti-deforestazione dell’UE, la cui applicazione dovrebbe ora iniziare nel gennaio 2025, ma è stata appena rinviata di un anno.
Secondo questa legislazione, a partire dal 2020 i fornitori di una serie di prodotti – tra cui carne bovina, soia, cacao e caffè – dovranno dimostrare di non provenire da aree deforestate.
Una delle maggiori lamentele del Mercosur è che la legge europea non distingue tra deforestazione legale – che segue, ad esempio, le premesse del Codice forestale – e deforestazione illegale.
Altro punto di critica sono gli elevati costi di adeguamento che devono sostenere le aziende di diverse dimensioni, comprese quelle più piccole, per poter dimostrare l’origine dei loro prodotti e l’intera filiera produttiva.
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