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Sidenor offre 150 milioni a Trilantic per il 29,9% di Talgo | Aziende


Fabbrica Talgo a Madrid.
Fabbrica Talgo a Madrid.Violeta Santos Moura (REUTERS)

Nuovo capitolo nell’interesse di Sidenor per Talgo. Il presidente dell’impresa siderurgica, José Antonio Jainaga, ha ceduto la settimana scorsa a Trilantic, principale azionista dell’impresa ferroviaria con il 29,9% del capitale, una proposta che comportava un versamento di circa 150 milioni, superiore al valore di mercato di tale partecipazione. Lunedì Talgo ha iniziato le negoziazioni in Borsa con un rialzo dell’1,79%, fino a 3,42 euro per azione. L’offerta di Jainaga è di circa 4 euro per azione, inferiore alla richiesta di 5 euro per azione auspicata da Trilantic. L’esborso che era disposto a sostenere il gruppo ungherese Magyar Vagon. Successivamente, il Governo ha bloccato l’operazione ritenendo che Talgo fosse un’azienda strategica per il Paese.

Jainaga e un team di manager di Sidenor, riuniti nella loro divisione di investimento Mirai, non vogliono acquistare più del 30% del capitale per evitare di lanciare un’offerta pubblica di acquisto su Talgo. Lungo il percorso, l’imprenditore basco cerca alleati con cui condividere lo sforzo finanziario. Tra queste, le fondazioni BBK, Kutxa e Vital, azioniste di Kutxabank. La banca partecipa ad un’altra società del settore ferroviario, la CAF, che ha già chiarito di non essere interessata a costituire una società industriale con Talgo, poiché i suoi progetti futuri vanno in altre direzioni (insediamento industriale negli Stati Uniti e nei paesi nordici Paesi). .

I governi di Madrid e Vitoria accolgono con favore l’operazione Mirai, perché formerebbe un gruppo industriale con azionisti nazionali. L’esecutivo di Pedro Sánchez potrebbe appoggiare questa opzione con l’ingresso di Sepi nell’azionariato di Talgo. E il governo basco ha già dichiarato che parteciperà, nel suo caso, anche attraverso il fondo Finkatuz, che è già presente nel capitale di altre società basche, come la stessa CAF, la società aeronautica ITP Aero e l’azienda lattiero-casearia Kaiku.

In un solo mese si conclude l’accordo tra i principali azionisti di Talgo, che all’epoca avevano acconsentito alla vendita in blocco delle loro azioni, evitando così disinvestimenti separati. Trilantic, la famiglia Oriol e la società Torreal di Juan Abelló rappresentano il 40% di Talgo. Ma l’accordo scade nel 2024 e dal 1° gennaio ognuno sarà libero di prendere le proprie decisioni. Intanto Talgo continua ad avere problemi a fronteggiare un portafoglio ordini di 4 miliardi, il cui soddisfacimento in termini e volumi richiederebbe l’attuazione di un piano di investimenti per rafforzare la propria capacità industriale, ma la priorità dei suddetti azionisti è vendere i propri titoli.



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Luca

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