Coppa Davis 2024: Non era il giorno di Nadal, era la festa dell’Olanda | Tennis | Sport
Il pubblico di Martín Carpena assiste rassegnato a uno spettacolo molto diverso da quello previsto per questo venerdì: non c’è la Spagna laggiù e, quindi, non c’è traccia di Rafael Nadal né, di conseguenza, grandi segni di festa. I piani sognati e immaginati da molti sono saltati in aria martedì notte, quando l’Olanda si è manifestata Cenerentolaha eliminato la squadra ospitante di questa Coppa Davis e fugato l’ipotesi di una serata speciale, di quell’omaggio che alla fine si è rivelato di dubbia qualità; piuttosto “squallido”, come ha detto l’allenatore del maiorchino, Carlos Moyà. In tribuna non ci sono Djokovic, Gasol e Murray, così come non ci sono i politici, i rappresentanti o le varie celebrità che avrebbero dovuto partecipare all’addio. Invece, tante cancellazioni di hotel, tanti palchi VIP vuoti e un’atmosfera fredda finché Tallon Griekspoor, clamoroso, certifica il 2-0 contro Jan-Lennard Struff (6-7(4), 7-5 e 6-4 ). e risuona forte: “Olanda, Olanda, Olanda!”
Per fortuna i tifosi ci sono. aranciasempre rumoroso e colorato, che celebra il meglio del buon lavoro della sua gente e, ancora una volta, un altro colpo di Botic van de Zandschulp, fino ad ora il nome proprio della settimana. L’olandese, 29 anni e alto 1,91, festeggia a modo suo la vittoria contro Daniel Altmaier (6-4, 6-7(12) e 6-3), così come aveva fatto tre giorni prima contro Nadal; cioè come qualcuno che ha appena effettuato l’accesso per lasciare l’ufficio. L’olandese non batte nemmeno ciglio. Va a rete senza tante storie, stringe la mano al tedesco e si avvia docilmente verso la panchina, con la soddisfazione di aver compiuto il proprio dovere. Nient’altro. Ad euforia ci sono già i mille followers che la sua squadra ha trascinato a Malaga, quelli che si notano di più insieme ai tifosi Italiani. E non mancano di ragione. Senza peso nello sport della racchetta, l’Olanda alza la mano: eccoci infatti qui. Nessuna troupe.
Fino a questa edizione, il piccolo Paese del nord – con una popolazione che non raggiunge i 18 milioni di abitanti – era riuscito ad arrivare alle semifinali solo in una edizione. Era il 2001. Così ogni vittoria è motivo di gioia e lo è ancora di più se firmata dal buon Van de Zandschulp, che solo chi divorava tennis conosceva e che, da ora in poi, entrerà nella storia. libri come quello che sconfisse Nadal nell’ultima partita ufficiale dello spagnolo, un’icona trasversale. “Al mondo del tennis e dello sport mancherà l’incredibile energia che metti”, dedica Djokovic in un messaggio a priori Sarebbe stato in tribuna e, come altri simboli che sarebbero venuti a Carpena questo venerdì, alla fine è rimasto nella sua casa a Marbella e da lì ha assistito al trionfo dell’olandese.
Non senza sofferenza, anche se non così percepita. Il vincitore ha avuto bisogno di tre ore di gioco e fino a dieci opzioni per conquistare il primo punto della serie contro la Germania, che rimpiange l’assenza di Alexander Zverev. Tuttavia, è riuscito a completare un’altra buona prestazione e ad aprire così la sfida, ricordando ancora una volta che in un formato come questo e contro rivali senza formazione, ma con buoni argomenti e ben guidati, non è una buona idea sottovalutare nessuno. Van de Zandschulp è l’80esimo al mondo, un tifoso appassionato dell’Ajax Amsterdam, un tipo del ghiaccio e, da questi giorni, un concorrente che domani potrà dire di aver battuto la leggenda e anche Carlos Alcaraz nello stesso anno, che ha sconfitto agli US Open. Lì, a New York, tre anni fa firmò il suo percorso più meritorio in una major, arrivando ai quarti di finale.
Ora brilla sulla Costa del Sol e come architetto del non festain alleanza con il suo partner Griekspoor per raggiungere un risultato storico. Prima dell’inizio dell’azione, pochissimi avrebbero scommesso sull’arancione. Chi ha pagato un centesimo alla rivendita per vedere l’addio del mito all’inizio del weekend si è dovuto accontentare di un Olanda-Germania. E c’era Tallon per la firma e ancora per aprire con Botic, l’uomo silenzioso che, senza fare rumore, ha colpito uno dei palloni più rumorosi che si ricordino in un Davis che oggi (13, Movistar+) affronterà l’ultimo campione, l’Italia, con la potente Australia. Comunque sia, non sarebbe opportuno che nessuno di loro commettesse l’errore che ha abbreviato il grande addio. L’Olanda, con un giocatore di doppio di lusso in camera da letto (Wesley Koolhof) e un finalista con tutte le lettere. Di CenerentolaNiente.