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Qual è la posta in gioco per la Spagna con il voto sul piano fiscale? Parte la quinta erogazione di fondi europei e una possibile multa da Bruxelles | Economia



Se la riforma fiscale votata giovedì al Congresso sarà approvata o respinta, non lo si vedrà solo nella riscossione delle imposte dell’Agenzia delle Entrate. Se la proposta del governo dovesse respingersi, è molto probabile che il quinto pagamento del piano di ripresa non raggiunga i 7,2 miliardi previsti di sussidi. E, inoltre, può portare ad una multa da parte di Bruxelles. Questo doppia punizione Ciò è dovuto al fatto che il Governo ha collegato l’introduzione dell’aliquota minima del 15% alle multinazionali, che avrebbe dovuto essere in vigore già lo scorso gennaio – un ritardo per il quale la Commissione europea ha aperto un procedimento contro la Spagna – alle modifiche fiscali al quale si è impegnata a sbloccare la quinta tranche degli aiuti comunitari. Fa tutto parte della stessa sentenza, che lunedì scorso ha scatenato il caos nella Commissione Finanze del Congresso: molte iniziative sono state bocciate, dalla proposta di aumentare le tasse sul gasolio alla proroga delle tasse straordinarie su banche ed energia, evidenziando le difficoltà del Governo a riunire maggioranze parlamentari e lasciare in aria milioni di euro di entrate.

La tassa minima sulle multinazionali è un’iniziativa concordata in seno all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) da più di 140 paesi, e che l’Unione Europea ha trasferito in una direttiva comunitaria a cui ciascuno Stato membro avrebbe dovuto recepire il suo ordinamento già lo scorso gennaio. La Spagna non ha ancora fatto i compiti. L’instabilità politica, la ripetizione elettorale e le difficoltà nel raggiungere accordi di fronte alla difficile aritmetica parlamentare hanno ritardato il processo, che ad oggi non si è ancora concluso.

Dopo aver inviato in primavera un parere motivato che sollecitava l’attuazione della misura, la Commissione europea ha aperto un fascicolo sanzionatorio contro la Spagna e altri tre Paesi – Cipro, Portogallo e Polonia – davanti alla Giustizia comunitaria. L’aliquota minima del 15% è una sorta di tax floor per tassare di più le aziende più grandi, quelle che fatturano più di 750 milioni di euro all’anno e che fanno maggior uso di sofisticate tecniche di ingegneria fiscale per ridurre il carico fiscale. Secondo l’OCSE, questo nuovo schema può fornire fino a 200 miliardi di entrate aggiuntive su scala globale. Nel caso della Spagna, il governo stima entrate extra di circa 2 miliardi di euro.

La riforma fiscale è una questione separata, sebbene faccia parte dello stesso voto. Il Governo ha deciso di introdurre nel parere che prevede l’aliquota minima del 15% alcune misure fiscali che Bruxelles richiede per sbloccare il quinto dei fondi europei. Nello specifico, la Spagna si è impegnata a rivedere gli inefficienti benefici fiscali rilevati dall’Autorità Indipendente per la Responsabilità Fiscale (Airef) e ad attuare le raccomandazioni del comitato di esperti per la riforma fiscale, presentate nella primavera del 2022.

Il documento del Consiglio Ue che valuta il Piano di ripresa e resilienza della Spagna fa riferimento all’“entrata in vigore delle riforme derivate dalle raccomandazioni del comitato di esperti relative ai diversi elementi del sistema fiscale spagnolo, con l’obiettivo di riportare il rapporto reddito/PIL rapporto dello Stato spagnolo più vicino alla media UE, garantire un’imposta minima sul reddito delle società, rendere più efficiente il sistema fiscale, modernizzarlo e adattarlo alle nuove tendenze, il che include una prospettiva di genere, concentrandosi sui settori della tassazione ambientale, della tassazione delle imprese, della tassazione dell’economia digitalizzata, dell’armonizzazione della tassazione immobiliare e della tassazione delle attività economiche emergenti.

Questa quinta erogazione di fondi europei, però, non dipende solo dall’approvazione della riforma fiscale. Ci sono altre misure collegate a questo —come la modifica della Legge sull’Acqua, l’entrata in vigore della Legge Organica sul Sistema Universitario e la creazione di vari tipi di servizi per le vittime di violenza sessuale, tra gli altri—, così Un rifiuto da parte del Congresso di dare il via libera alle modifiche fiscali non comprometterebbe l’intera sezione, poiché in questi casi si applica una riduzione dell’importo totale proporzionale all’importanza dell’obiettivo da raggiungere.



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Luca

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