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Il piano contro Moraes considerava “accettabile” la morte degli autori – 19/11/2024 – Power


Il piano “Punhal Verde Amarelo”, che secondo la Polizia Federale prevedeva l’assassinio del ministro della STF (Supremo Tribunale Federale) Alessandro di Moraes e ha considerato di estendere l’azione a Lula (P.T) e Geraldo Alckmin (PSB), fasi di azione dettagliate, la necessità di armi da guerra ad alto potere militare e il modo in cui i tre sarebbero stati uccisi.

Operazione questo martedì (19) ha preso di mira un generale di riserva, un ufficiale di polizia federale e personale militare addestrato nelle forze speciali, il cosiddetto “ragazzi neri“, coinvolte nel piano, pensato per essere messo in pratica alla fine del 2022.

Il piano è diventato realtà stampato due volte al Palácio do Planalto ancora in gestione Jair Bolsonaro (PL).

In tre pagine di parola, il “Punhal Verde Amarelo”, un documento, secondo PF, creato digitalmente dal generale in pensione Mario Fernandes, considerava che le condizioni erano “sostenibili”, ma con “restrizioni significative per l’esecuzione immediata”. All’epoca era segretario esecutivo della Segreteria Generale della Presidenza della Repubblica.

Esattamente come la pianificazione di un’azione militare, l’operazione aveva, a giudizio del generale, una probabilità di successo “media, tendente all’alta”, un rischio molto elevato di danni collaterali, un rischio molto elevato di cattura e un rischio elevato di ” vittime”, oltre all’altissimo impatto sociale e politico. Si prevedeva inoltre che il 100% delle vittime non solo sarebbe stato “accettabile”, ma “accettabile”.

Nel documento non vengono citati i nomi di Moraes, trattato come un “bersaglio”, né di Lula o Alckmin. La Polizia Federale, tuttavia, conclude nel suo rapporto che la figura citata come Jeca è il presidente, mentre il vicepresidente ha il nome in codice Joca.

“Nell’analisi effettuata sono stati individuati anche altri possibili obiettivi, la cui sensibilità al momento e la loro rispettiva sicurezza (sicurezza personale) non si limitano tanto ad un’azione di neutralizzazione”, si legge nel progetto dell’operazione Punhal Verde Amarelo.

Il primo a comparire nel testo è Jeca: “considerando la vulnerabilità del suo attuale stato di salute e la sua frequentazione ospedaliera: avvelenamento o uso di [arma] sostanza chimica/medicinale che provoca una decomposizione organica. La sua neutralizzazione farebbe vacillare l’intero biglietto vincente.” All’epoca, lo stato di salute del membro del PT era contestato dalla destra.

Riguardo a Joca, il generale scrive: “considerando l’impossibilità dello 01 eletto, per motivi di salute, la sua neutralizzazione estinguerebbe il biglietto vincente. Come riflesso dell’azione, non si prevede grande trambusto nazionale”, prevede.

C’è anche un quarto obiettivo, Juca, considerato “imminente”. [sic] parda degli 01 e i vertici del futuro governo”. Il PF però non dice chi sarebbe questa persona.

L’obiettivo principale del “Pugnale Verde Giallo”, tuttavia, era il ministro Alexandre de Moraes. Nel documento si precisa che “alcune possibilità sono già state avanzate”, ma che sono ancora necessarie valutazioni riguardo alle località praticabili, alle condizioni di esecuzione e alle possibilità di rafforzare e proteggere il “bersaglio”.

Le possibilità discusse sono “tiro a breve, media o lunga distanza”, “uso di munizioni e/o ordigni esplosivi”, elemento chimico e/o biologico” con “avvelenamento da bersaglio, preferibilmente durante un evento pubblico ufficiale”.

Il piano menziona anche i mezzi necessari per attuarlo. Sono elencati sei giubbotti balistici, apparecchiature di comunicazione a bassa frequenza, armi individuali e collettive.

Secondo la polizia federale, l’elenco dell’arsenale previsto rivela “l’elevata potenza militare che avrebbe dovuto essere utilizzata nell’azione”.

“Le pistole e i fucili in questione (‘4 Pst 9 mm o .40’ e ‘4 Fz 5,56 mm, 7,62 mm o .338’) Sono comunemente utilizzati dal personale di polizia e militare, anche per la grande efficacia dei calibri elencati”, spiega il PF.

Gli armamenti collettivi sarebbero una mitragliatrice M249 (leggera e molto efficace, progettata per fornire supporto di fuoco in combattimento, secondo il PF), un lanciagranate da 40 mm e un lanciarazzi anticarro AT4, utilizzato nel combattimento contro veicoli corazzati.

Nell’elenco delle “richieste per la preparazione all’azione” si parla di sei cellulari usa e getta dotati di chip Tim, che il PF ricorda era proprio la struttura di comunicazione utilizzata nell’operazione “Mondiali 2022”, un’azione clandestina di “arresto/esecuzione” Alexandre de Moraes in Brasilia.

Questa azione, a sua volta, è associata, in una dichiarazione presentata dal PF a Moraes, ad un incontro presso la casa del generale Walter Braga Netto il 12 novembre. Secondo la denuncia, all’incontro hanno partecipato il generale, che era stato candidato alla vicepresidenza su Jair Bolsonaro, il tenente colonnello Mauro Cid, l’aiutante di campo di Bolsonaro, il maggiore Rafael de Oliveira e il tenente colonnello Ferreira File.

Due giorni dopo l’incontro, il 14 novembre, Oliveira, detto Joe, ha chiesto al Cid se ci fossero novità, “riferendosi possibilmente all’argomento discusso durante l’incontro” del 12, secondo il PF. Cid chiede informazioni sulle spese stimate e suggerisce R $ 100.000 come preventivo per hotel, cibo e materiale.

Il giorno successivo, 15 novembre, Oliveira ha inviato al Cid un documento chiamato “Copa 2022”, che il PF interpreta come una stima delle spese per rendere possibilmente fattibili le azioni.

Un mese dopo, il 15 dicembre, è stato creato un gruppo sull’app Signal, con il nome “Copa 2022”, per occuparsi dell’esecuzione del piano contro Moraes.

Nel girone partecipano sei persone, con nomi in codice che fanno riferimento alle squadre dei Mondiali: Ghana, Austria, Germania, Argentina, Brasile e Giappone sarebbero il Giappone, mentre Rodrigo Azevedo, un altro degli obiettivi dell’operazione di martedì, sarebbe l’Austria .



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Luca

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