Il relatore sulla riforma fiscale difende le esenzioni dalla zona franca di Manaus
Il senatore Eduardo Braga (MDB-AM), relatore del progetto di regolamentazione della riforma fiscale (PLP 68/24), ha sottolineato martedì (19) l’importanza di preservare i vantaggi competitivi della Zona di libero scambio di Manaus (ZFM). La dichiarazione è stata fatta durante un’audizione pubblica in cui si è discusso degli impatti della riforma sulla ZFM, sulle zone di trasformazione dell’esportazione (ZPE) e sulle aree di libero scambio (ALS).
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I prossimi passi della riforma fiscale richiedono attenzione
“Non ha senso garantire la Zona Franca di Manaus nella Costituzione fino al 2073 se ci ritroviamo con il suo vantaggio comparativo. Ciò significherebbe la fine della Zona Franca”, ha avvertito Braga. Ha sottolineato che preservare il modello è essenziale per evitare la distruzione della foresta amazzonica e il collasso economico e sociale dello stato di Amazonas.
Il senatore ha inoltre sottolineato che il polo industriale ZFM ha un impatto diretto sul costo della vita della popolazione di Manaus e di altre regioni dello Stato. Braga, che ha riferito della proposta di emendamento alla Costituzione (PEC) che istituisce la riforma fiscale, ha anticipato che apporterà modifiche al testo per rafforzare la protezione del polo industriale di Manaus, del settore commerciale statale e dell’Amazzonia legale. Secondo lui il 95% delle questioni legate alla ZFM sono già state risolte nel testo.
Da parte sua, Bernard Appy, segretario straordinario per la riforma fiscale presso il Ministero delle Finanze, ha ribadito l’impegno del governo a mantenere il vantaggio competitivo della zona di libero scambio di Manaus. Secondo Appy, la modifica costituzionale della riforma fiscale prevede meccanismi fiscali, economici e finanziari per garantire la competitività delle ZFM, ZPE e FTA.
“I regolamenti garantiscono che la zona di libero scambio di Manaus rimanga competitiva. Gli strumenti possono essere applicati singolarmente o cumulativamente, a seconda delle necessità”, ha spiegato Appy.
La PLP 68/24 stabilisce regole più specifiche per la riforma, come i beni e i servizi che saranno soggetti all’imposta selettiva, il modello operativo del sistema di cashback e gli articoli che godranno di esenzione o riduzione fiscale, per esempio. La proposta è stata discussa in una serie di audizioni al CCJ del Senato, prima di essere votata dal collegiale e passare all’analisi in plenaria.