Chi sono i “ragazzi neri”, presi di mira dal PF per un piano per uccidere Lula
Martedì mattina (19), la Polizia Federale (PF) ha emesso cinque mandati di arresto contro militari accusati di aver pianificato l’assassinio del Presidente Lula (PT), del Vicepresidente Geraldo Alckmin (PSB) e dell’allora Presidente del Superiore Elettorale (. TSE), ministro Alexandre de Moraes.
Come riportato da Gazzetta del Popoloquattro dei militari dell’Esercito arrestati sarebbero legati al “bambini neri”nome informale dato ai soldati delle operazioni speciali che indossano berretti neri.
“Dalle indagini emerge che l’organizzazione criminale ha utilizzato un elevato livello di conoscenze tecnico-militari per pianificare, coordinare ed eseguire azioni illecite nei mesi di novembre e dicembre 2022. Gli indagati sono, per la maggior parte, militari con addestramento nelle Forze Speciali (FE)”, precisa il PF nella nota.
“Ragazzi neri”
Membri delle Forze Speciali dell’Esercito e addestrati a svolgere missioni segrete, i “ragazzi neri” hanno già lavorato in operazioni complesse e di grandi dimensioni, come la missione ad Haiti. Il gruppo ha lavorato anche ai Mondiali per prevenire attacchi terroristici.
La maggior parte del piccolo staff del “bambini neri” Si trova nel 1° battaglione delle forze speciali, a Goiânia.
L’Esercito non fornisce il numero esatto, ma si stima che il gruppo sia composto da circa 400 soldati.
Esiste anche la 3ª Compagnia delle Forze Speciali, a Manaus, che conta circa 150 membri.
Il termine “ragazzi neri” si riferisce al nome in codice utilizzato per identificare il comandante dell’unità che combatté la guerriglia di Araguaia.
Per entrare nelle forze speciali, il candidato deve essere sergente o ufficiale e seguire corsi di paracadutista, per sei settimane, e “azioni di commando”, che dura quattro mesi ed è la fase più difficile.
Oltre ai rigorosi test fisici, uno degli esercizi comuni che deve essere approvato dal gruppo è stare in casa con gas lacrimogeni senza maschera. Anche le restrizioni relative al sonno e all’alimentazione fanno parte della routine.
Operazione Controcoup
Secondo l’indagine del Gazzetta del Popolo, il PF ha individuato l’esistenza di un dettagliato piano operativo denominato “Pugnale verde e giallo”, che “sarebbe eseguito il 15 dicembre 2022, finalizzato all’omicidio dei candidati eletti alla Presidenza e alla Vicepresidenza della Repubblica”.
La petizione che ha autorizzato l’operazione, diffusa a metà mattinata, sottolinea un presunto collegamento tra l’ex presidente Jair Bolsonaro (PL), gli atti dell’8 gennaio 2023 e i piani per uccidere Lula, Alckmin e Moraes, compreso l’uso di armi pesanti e perfino avvelenamento.
Dai documenti sequestrati emerge che la pianificazione prevedeva l’impiego di risorse militari e umane, con tecniche militari avanzate, oltre alla creazione di un “Ufficio istituzionale per la gestione delle crisi” per gestire i conflitti derivanti dalle azioni.
Il PF ritiene che l’organizzazione abbia operato con uno schema meticoloso, indicando un’elevata preparazione strategica per realizzare le presunte azioni golpiste.
Tra le misure cautelari adottate figurano la consegna dei passaporti, la sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni e il divieto di contatti tra gli indagati. L’autorità afferma che l’Esercito ha monitorato il rispetto dei mandati.
Secondo il PF i reati indagati comprendono l’abolizione violenta dello Stato di diritto democratico, il colpo di stato e l’organizzazione criminale. Le azioni sconnesse indicano una seria minaccia alla stabilità istituzionale del Paese.