Il giudice Peinado chiede i numeri di conto di Begoña Gómez e il suo certificato di matrimonio | Spagna
Il magistrato Juan Carlos Peinado prosegue le indagini contro Begoña Gómez, moglie del presidente del Governo, Pedro Sánchez. Con una delibera firmata lunedì e resa nota martedì, il giudice ha ordinato lo svolgimento di una serie di nuove indagini: tra queste, chiede che gli siano forniti i numeri dei conti correnti di Gómez e che, inoltre, l’Ufficio dello Stato Civile mandargli un “certificato di matrimonio letterale” della coppia, con le sue “note marginali”. Peinado accusa Gómez dei reati di traffico d’influenza, corruzione aziendale, appropriazione indebita e intrusione professionale.
Allo stesso tempo, il giudice ha fissato il 18 dicembre per interrogare Juan José Güemes, direttore dell’Instituto de Empresa (IE) ed ex consigliere regionale del PP a Madrid, come investigatore. Il magistrato lo chiama a testimoniare alle 11:00. Alle 22:00 dello stesso giorno, l’istruttore prevede di far comparire Begoña Gómez in persona per interrogarla sugli ultimi due delitti che le ha imputati per la presunta appropriazione di un software dell’Università Complutense di Madrid.
Con la sua ultima risoluzione, il giudice accusa anche Sonsoles Blanca Gil de Antuñano, che ha indicato in Güemes la persona che ha proposto di ingaggiare la moglie di Sánchez per l’IE. Il magistrato ha ordinato che la sua testimonianza sia inviata ad un altro tribunale per indagare su Gil de Antuñano per un reato di disobbedienza per “non aver risposto” a una richiesta che gli era stata fatta, anche se il documento non specifica a cosa si riferisca.
L’imprenditore Aldama chiede di testimoniare nel ‘caso Koldo’
L’imprenditore Víctor de Aldama, accusato nel Il caso Koldoha chiesto di testimoniare davanti al giudice Ismael Moreno, che sta indagando sul presunto complotto di corruzione che si annidava nel Ministero dei Trasporti ai tempi di José Luis Ábalos. A seguito della sua richiesta, il magistrato ha fissato la sua comparizione per questo giovedì. Aldama, che ha deciso di tacere dopo l’arresto per queste indagini, assicura che ora risponderà lui stesso alle domande del giudice, della Procura e della sua difesa. L’uomo d’affari è attualmente in carcere per il suo coinvolgimento in un altro presunto complotto criminale legato alla frode sugli idrocarburi.