EL PAÍS riceve il Premio Protezione dell’Infanzia per la sua indagine sulla pedofilia nella Chiesa spagnola | IL PAESE che creiamo
Il quotidiano EL PAÍS è stato premiato questo lunedì con il Premio Protezione dell’Infanzia, nella categoria Comunicazione, per l’inchiesta sulla pedofilia all’interno della Chiesa spagnola, diretta dai giornalisti Íñigo Domínguez e Julio Núñez. La serata di gala si è svolta al CaixaForum di Madrid ed è stata organizzata dalla Fondazione Guido Fluri e dalle associazioni ANIR, AVA e Lulacris, con il sostegno dell’iniziativa europea Iniziativa Giustizia. Tra gli altri vincitori figurano figure come il Difensore civico, Ángel Gabilondo; o Papa Francesco, che ha inviato un videomessaggio in cui incoraggiava le vittime a portare avanti le loro richieste: «Grazie che continuate a lottare per evitare ogni ingiustizia, ogni sfruttamento della persona, andate avanti, vale la pena lottare perché vedete il frutta.”
Questi premi, assegnati per la prima volta e alla presenza di Sira Rego, Ministro della Gioventù e dell’Infanzia, cercano di riconoscere e rafforzare “la visibilità di questa piaga sociale, di realtà messe a tacere, di questione dei diritti umani, dei diritti dei bambini e anche della pubblica salute”, secondo l’organizzazione. L’indagine di EL PAÍS è iniziata nel 2018 con l’intento di svelare la negazione e il silenzio di fronte agli abusi sessuali nelle istituzioni religiose per decenni e dare voce alle persone che lo avevano subito nella loro infanzia. Nella prima relazione effettuata, in Spagna sono stati elencati 34 casi. Nel corso dei sei anni di indagini sono state effettuate decine di segnalazioni in cui sono state contate più di 2.000 email ricevute, 3.000 vittime e 1.500 aggressori.
Nel suo discorso, Núñez, incaricato di ritirare il premio, ha ringraziato le vittime per la loro collaborazione: “Il perdono è più che necessario per pulire le ferite che vi sono state inflitte. Che tutti noi, come società, ti abbiamo causato. Siamo consapevoli che, nello straripamento del nostro lavoro quotidiano, potremmo averti deluso. In alcuni casi, la risposta alle vostre e-mail ci ha richiesto diversi anni. E quel silenzio, lo comprendiamo, è stato doloroso”. E ha continuato: “Nonostante questo non avete mai criticato nessuno dei nostri errori. Al contrario, sei sempre stato al nostro fianco, nei nostri momenti più bassi. Hai sempre avuto fiducia che potessimo realizzarlo. E l’abbiamo capito. Raccontate non solo la vostra verità individuale, ma anche quella collettiva: la piaga della pedofilia”.
Tra i risultati ottenuti da questo lavoro giornalistico, spicca la creazione del primo database di riferimento sui casi di abuso, preparato attraverso la collaborazione diretta delle vittime attraverso una casella di posta elettronica abilitata (abusos@elpais.es); oppure la consegna al Vaticano e alla Conferenza episcopale spagnola (Cee) di diversi rapporti con i dati raccolti, che hanno portato il Congresso dei deputati ad approvare un’iniziativa coordinata dal Difensore civico per avviare una propria indagine.
Il valore del lavoro di EL PAÍS e l’impegno di Domínguez e Núñez insieme al resto del team del giornale nei confronti delle vittime sono stati precedentemente riconosciuti con la consegna del Premio Ortega y Gasset per la migliore storia o inchiesta giornalistica nel 2022. Attualmente, il team continua a rispondere alle e-mail delle nuove vittime ed è stata aperta una casella di posta per le persone colpite nei paesi dell’America Latina (abusosamerica@elpais.es).
In questa prima edizione del Premio Protezione dell’Infanzia, oltre al Papa e al Difensore civico, il Parlamento basco, il Dipartimento di Giustizia del Governo di Navarra, il Consiglio Generale di Psicologia della Spagna, il documentario Esame di coscienzai giornalisti José Manuel Vidal e Jesús Bastante, di Religione digitale; Iker Rioja Eldiario.eS; Pedro Simón, da Il mondo; e Radio Euskadi.