Netanyahu ammette che sta negoziando una tregua in Libano, ma insiste nel distruggere Hezbollah
Il primo ministro israeliano ha assicurato che continuerà a “prendere misure” per impedire la fornitura di armi al gruppo sciita attraverso la Siria, attaccando i suoi valichi di frontiera
Il Primo Ministro di Israele, Benjamin Netanyahuha riconosciuto questo lunedì (18) per la prima volta davanti alla Knesset, il parlamento nazionale, che “si sta negoziando un cessate il fuoco” Libanoanche se ha avvertito che, per ora, le forze israeliane continueranno ad attaccare il Hezbollah per garantire la sicurezza nel nord del Paese. “I negoziati si svolgono sotto attacco perché qui ciò che conta, oltre al ruolo (accordo), è continuare a impedire il rafforzamento di Hezbollah e distruggerlo per garantire la sicurezza nel nord (di Israele). Se ci fosse un cessate il fuoco, nessuno può garantire che Hezbollah lo rispetterà”, ha detto Netanyahu, riferendosi agli oltre 60.000 residenti che hanno lasciato le comunità del nord più di un anno fa.
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In questo senso Netanyahu ha assicurato che continuerà a “prendere misure” per impedire la fornitura di armi al gruppo sciita attraverso il Siriaattaccando i suoi valichi di frontiera. Anche se il leader israeliano voleva vantarsi dell’operazione in cui è stato ucciso il massimo leader di Hezbollah, Hassan NasrallahA settembre aveva anche riconosciuto che l’organizzazione aveva ancora la capacità di attaccare il territorio israeliano.
“Abbiamo distrutto dal 70 all’80% dei sistemi missilistici di Hezbollah e non sono più gli stessi di prima, ma l’organizzazione ha ancora la capacità di lanciare missili”, ha sottolineato. Il mediatore americano Amos Hochstein deve sbarcare alle Beirut martedì per i negoziati di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, come riportato lunedì dal portale di notizie “Axios”.
Il portale libanese “LBC” ha riferito che la risposta “positiva” è stata data alla proposta americana di cessate il fuoco e che Hochstein l’avrebbe analizzata prima della sua visita nella regione.
*Con informazioni fornite da EFE
Pubblicato da Fernando Dias