Il controspionaggio delle agenzie governative non ha funzionato negli attacchi, dice l’esperto
Il controspionaggio delle agenzie governative brasiliane non è riuscito a prevenire e neutralizzare l’attacco avvenuto mercoledì scorso in Praça dos Três Poderes, a Brasilia (13), secondo lo specialista di intelligence e sicurezza Ricardo Ferreira Gennari.
In un’intervista con WWGennari ha analizzato l’operato delle forze dell’ordine durante l’incidente che ha coinvolto il fabbro Francisco Wanderley Luiz, detto “Tiü França”, che si è fatto esplodere davanti al palazzo della Corte Suprema Federale (STF), dopo aver lanciato esplosivi verso la Statua della Giustizia.
Secondo l’esperto si è trattato di un evidente fallimento nelle procedure di sicurezza. “Il controspionaggio delle agenzie governative non ha funzionato. Il controspionaggio è prevenzione e questo non è successo”.
Gennari ha criticato il modo in cui gli agenti di sicurezza hanno reagito alla situazione. Ha notato che solo nove agenti sono usciti per verificare cosa stava succedendo e l’avvicinamento non è stato effettuato correttamente.
“Non è il modo in cui ti avvicini alla cosa. Non c’è stata né prevenzione, né protezione, tanto meno la neutralizzazione dell’individuo”, ha spiegato.
L’esperto ha sottolineato che, in situazioni come questa, è fondamentale considerare tutte le possibili minacce.
“Non si sa cosa porta addosso quel cittadino, se porta una cintura esplosiva, un giubbotto esplosivo, non si sa”, ha avvertito Gennari, sottolineando l’importanza di una neutralizzazione efficace, sia con mezzi non letali che armi letali, che non si sono verificate nell’incidente.
Complessità dell’intelligence governativa
Nonostante le critiche, Gennari ha considerato la complessità del lavoro dell’intelligence governativa e ha sottolineato che è difficile prevedere e prevenire tutti i possibili attacchi, ma ha sottolineato la necessità di miglioramenti nei protocolli di sicurezza e nell’operato del controspionaggio brasiliano per evitare futuri incidenti simili.
Ha preso ad esempio il governo americano, dove il presidente riceve ogni giorno tra le 300 e le 400 minacce.
“I servizi segreti insieme alla CIA [Agência Central de Inteligência, na sigla em inglês] e con la NSA [Agência Nacional de Segurança dos EUA]monitorano, giocano in un ‘imbuto’ e controllano chi sono le persone che potrebbero effettivamente causare un problema serio”, ha spiegato.