Caso Robinho: Cármen Lúcia vota e la STF è vicina a tenere in carcere l’ex giocatore
Hanno votato a favore anche i ministri Luiz Fux, Edson Fachin, Luís Roberto Barroso e Cristiano Zanin; Gilmar Mendes resta l’unico a sostenere la liberazione
Il processo dentro Supremo Tribunale Federale (STF) sulla continuità del Robinho in carcere c’è stato un importante anticipo questo sabato (16). Con la posizione del ministro CarmenLuciail punteggio è ora di cinque voti a favore del giocatore rimasto nel penitenziario di Tremembé, nell’interno di San Paolo. La decisione, che ha un voto contrario (di Gilmar Mendes), necessita solo di un voto in più per raggiungere la maggioranza degli 11 ministri.
Arrestato da marzo, Robinho sta scontando una pena per stupro, reato per il quale è stato condannato in Italia. Il processo è iniziato giovedì scorso e i ministri hanno tempo fino al 26 per formalizzare le loro posizioni. Il processo si svolge in formato virtuale, in cui i magistrati registrano i loro voti in forma scritta, senza dibattiti diretti.
Cármen Lúcia, l’ultima a prendere la parola finora, ha sottolineato nel suo voto l’impatto globale dell’impunità per i crimini contro le donne. “Le donne di tutto il mondo sono sottoposte a crimini come quello qui discusso, che causano rimostranze di innegabile intensità a chi ne è la vittima diretta, ma anche indiretta, che è ciascuna donna nel mondo, in una cultura che appare ancora vergognosamente presente, una violazione della dignità di tutti”. “L’impunità per la pratica di questi crimini è più di una semplice negligenza, è un incentivo permanente per la continuazione di questo stato di cose di disumanità e cinismo, installato contro tutte le donne in tutti gli angoli del pianeta, nonostante le imponenti norme legali di rispetto per il diritto alla vita dignitosa di tutti gli esseri umani”, ha concluso il giudice.
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Oltre a Cármen Lúcia, hanno votato a favore della permanenza in carcere di Robinho anche i seguenti ministri: Luiz Fux (relatore del caso), Edson Fachin, Luís Roberto Barroso e Cristiano Zanin. Il ministro Gilmar Mendes resta l’unico a sostenere il rilascio. La difesa di Robinho sostiene che la Corte Suprema di Giustizia (STJ) non avrebbe la giurisdizione per ordinare l’immediata carcerazione del giocatore.
A settembre, il ministro Luiz Fux, relatore del caso, era stato l’unico a dichiarare il suo voto, prima che il processo venisse interrotto, nei primi minuti della seduta, con Gilmar Mendes che chiedeva parere. All’epoca Fux si era opposto alle due richieste di habeas corpus avanzate dalla difesa del giocatore, fermo restando che non vi erano irregolarità da parte dell’STJ nel determinare che egli scontasse la pena in Brasile. Ha inoltre sottolineato che Robinho è stato “debitamente assistito da un avvocato di sua fiducia” durante il processo di condanna.
Robinho è nel padiglione 1 del penitenziario di Tremembé II da marzo di quest’anno. In carcere ha l’abitudine di giocare a calcio con gli altri detenuti e di leggere. Inoltre, ha due classi di progetto, con dieci moduli ciascuna, “Uno sguardo al futuro” e “Riscrivere la mia storia”. Ne ha fatti nove ciascuno.
Pubblicato da Luisa Cardoso
*Con informazioni fornite da Estadão Conteúdo