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Cox debutta in Borsa con un calo superiore all’8% | Mercati finanziari



Cox è ora quotato in borsa. La società di ingegneria ed energie rinnovabili ha iniziato il suo percorso in borsa con un rialzo dello 0,21%, a 10,24 euro per azione. Ma la gioia fu di breve durata. Un secondo dopo, le perdite sono tornate sullo schermo e la società ha perso più dell’8%, mentre i titoli hanno superato la barriera dei 10 euro. Cox, che ha fissato il suo prezzo a 10,23 euro per azione, il più basso delle linee guida, è stato costretto a ridurre considerevolmente l’entità del suo aumento di capitale, a 175 milioni di euro, e la sua valutazione, che si attesta intorno agli 810 milioni, ben lungi dall’essere i 1.200 milioni inizialmente previsti.

Con Cox, sono tre le aziende che quest’anno sono riuscite a fare il salto sulla Borsa spagnola, dopo il debutto di Puig, la più grande sulla Borsa europea nel 2024, e quello di Inmocemento, la controllata immobiliare e del cemento di FCC, che ha debuttato questa settimana attraverso a elenco. Europastry non ha potuto unirsi a loro, dato che settimane fa ha rinunciato, per la seconda volta quest’anno, al suo debutto in Borsa per mancanza di interesse da parte del mercato. Il collocamento di Cox è stato caratterizzato da turbolenze e fonti di mercato hanno riconosciuto che negli ultimi giorni le banche coordinate sono state molto attive cercando di invogliare gestori di fondi e investitori istituzionali ad assistere al debutto. Santander, Bank of America e Citigroup, oltre a JB Capital e Alantra sono responsabili dell’esecuzione dell’operazione.

L’aumento di capitale da 175 milioni di Cox è sostenuto dal gruppo di Dubai Amea Power, controllato dalla famiglia araba Al Nowais, che si era impegnata a contribuire con 30 milioni di euro, e dagli attuali azionisti della società, che all’ultimo minuto sono stati costretti per espandere i propri impegni di abbonamento per coprirlo. Così, il fondatore e presidente di Cox, Enrique Riquelme, parteciperà con 25 milioni all’OPS, sui 15 milioni precedentemente annunciati; Cunext Corporation è arrivata con 23 milioni, tre in più del previsto, e Alberto Zardoya, attraverso la sua società Ondainvest, ne investirà 19,5 milioni – inizialmente si parlava di una forbice compresa tra 5 e 10 milioni.

Le ultime informazioni inviate alla CNMV non fanno alcun riferimento alla Attijariwafa Bank, una delle maggiori entità finanziarie marocchine che aveva accettato di partecipare all’operazione. La loro partecipazione era soggetta, come inizialmente affermato, al rispetto delle normative interne applicabili e dei relativi processi di approvazione, nonché della legislazione locale. Fonti vicine alla società non hanno voluto specificare questa informazione. La società ha sottolineato che il collocamento ha avuto il sostegno di “investitori globali altamente diversificati dal punto di vista geografico, con una presenza maggioritaria nel Regno Unito, negli Stati Uniti e nel Medio Oriente”.



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Luca

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